Rapina e resistenza a pubblico ufficiale: è questa l’accusa a carico di un 39enne, originario della Costa D’Avorio, arrestato nelle scorse ore a Giarre, in provincia di Catania.
Prosegue la lotta ai reati predatori attraverso il potenziamento delle pattuglie sul campo. L’arrestato è stato associato al carcere catanese di piazza Lanza. La sua posizione naturalmente sarà definitiva solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato.
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Il tutto parte intorno alle ore 22, quando un ristoratore giarrese 35enne ha informato telefonicamente l’operatore del 112 che poco prima, in via Delle Province a Giarre, era stato vittima di una rapina. L’aggressore, dopo averlo aggredito, gli avrebbe anche rubato l’auto, una nuova Mercedes Classe A.
Immediato l’intervento della Centrale Operativa, che dopo aver distribuito agli equipaggi sul territorio la descrizione del veicolo e dell’autore del crimine, ha iniziato una articolata attività di coordinamento delle pattuglie nel rintraccio del mezzo e del malvivente.
In una manciata di minuti, la battuta di ricerca ha dato i suoi frutti. Una gazzella del Nucleo Radiomobile infatti, transitando lungo corso Messina, ha avvistato il veicolo, che stava viaggiando ad alta velocità incurante dell’incolumità dei passanti e della presenza degli altri veicoli.
Immediato quindi l’inseguimento da parte dei Carabinieri, che nonostante sirene e lampeggianti accesi, sono stati ostacolati dal 39enne che, per sfuggire all’arresto, non ha esitato a mettere in pericolo la loro e la propria integrità, men che meno preoccupandosi delle tragiche conseguenze che sarebbero potute derivare da un incidente per le strade cittadine, attraversando a tutta velocità gli incroci e zigzagando tra i veicoli.
Nonostante ciò i militari dell’Arma, con una manovra a chiusura, sono riusciti a tagliare la strada e a bloccare il presunto autore della rapina in via Fratelli Cairoli, intimandogli di scendere con le mani alzate e bene in vista.
Quest’ultimo, per tutta risposta, uscendo dall’abitacolo, ha candidamente affermato che a suo avviso si trattava soltanto di una bravata e che, pertanto, non era il caso di “preoccuparsi”. Il soggetto è stato arrestato e condotto al carcere di Piazza Lanza.
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