Animali

Animali vittime della violenza umana: il 9% dei reati in Sicilia

Ogni 55 minuti una denuncia per reati contro gli animali; 15 procedimenti penali e 9 indagati ogni 100.000 abitanti. Sono questi i dati sconvolgenti del Rapporto Zoomafia 2022, redatto dalla LAV. La Sicilia, purtroppo, si rivela una delle Regione dove la violenza contro gli animali è quasi “normalità”: nell’isola, infatti, nel 2021 si è verificato circa il 9% dei reati di questo tipo a livello nazionale.

Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, frodi dei pascoli, traffico di fauna selvatica, pesca di frodo: sono solo alcuni dei crimini contro gli animali registrati in Sicilia e riportati nel Rapporto Zoomafia.

Violenza contro gli animali: i dati in Sicilia

Nell’isola, nel 2021, i procedimenti per reati contro gli animali sono stati circa l’8,52% di quelli nazionali, con un tasso di 15,82 procedimenti ogni 100.000 abitanti. Almeno 700 indagati (circa il 13,44% di quelli nazionali), con un tasso di 13,84 indagati ogni 100.000 abitanti.

Alle richieste dei dati, in Sicilia hanno risposto solo 10 Procure su 16 e 3 minorili. La Procura che nel 2021 ha registrato più procedimenti penali per reati contro gli animali è quella di Siracusa (122 procedimenti e 174 indagati). Seguono Catania (77 procedimenti con 128 indagati), Termini Imerese (PA, 52 procedimenti con 65 indagati), Ragusa (47 procedimenti con 30 indagati); Patti (ME, con 32 procedimenti e 17 indagati). Poi in lista ci sono Enna (28 procedimenti e 12 indagati); Gela (CL, 27 procedimenti e 18 indagati), Sciacca (AG, 25 procedimenti e 7 indagati) e Marsala (TP, con 24 procedimenti e 10 indagati). Ultima Caltagirone (Catania), con 22 procedimenti e 23 indagati per violenza contro gli animali di varia natura.

Vendita illegale di animali e corse clandestine

In Sicilia si sono registrate ben 23 denunce, a vario titolo, per detenzione e vendita illegale di animali. Le vittime sono: 112 Testudo hermanni e 130 fringillidi, prevalentemente cardellini. 

Non sono migliori i dati relativi ad attività zoomafiose. Le ultime relazioni della Dia e della Dna fanno riferimento a casi riconducibili ad attività zoomafiose nel territorio regionale: si tratta in particolare di infiltrazioni mafiose nell’accaparramento dei terreni agrari e pascolivi per beneficiare di fondi comunitari, corse clandestine di cavalli e nel settore della commercializzazione del pesce.

“Illegalità diffusa in Sicilia”

“Gli scenari che emergono dal nuovo Rapporto sono quelli di illegalità diffusa e pericolose connessioni con ambiti criminali più inquietanti. La Sicilia è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva. Le corse clandestine rappresentano il business più allarmante. Le indagini hanno confermato l’esistenza di associazioni per delinquere semplici e di associazioni mafiose finalizzate alle corse e scommesse illegali”, afferma Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav.

“Per quanto riguarda i combattimenti, nel mese di marzo 2022, la polizia ha portato a termine un’importante operazione a Canicattì, località dove già in passato sono stati accertati casi simili, interrompendo un combattimento tra cani e cogliendo sul fatto decine di persone, tra cui due minorenni. Si tratta di un’inchiesta tra le più significative degli ultimi anni, che ha confermato la pericolosità sociale di questo crimine. Purtroppo, il maltrattamento di animali, anche nelle sue forme organizzate, mantiene intatta la sua pericolosità e diffusione”.

Immagine di repertorio da Pixabay