Politica

Recovery Fund, l’Aem, “E’ l’ultimo treno per il nostro Mezzogiorno”

PALERMO – “Stanno riaffiorando più che motivate ragioni per riposizionare la Sicilia al centro geo-strategico e geo-economico del Mediterraneo, da cui era stata estromessa per la cecità programmatica e progettuale verso il meridione dei governi nazionali succedutisi nei decenni. Adesso tutto dipende da quel che avviene sul terreno scivoloso dei finanziamenti europei e nazionali (Recovery plan, Next generation, Mes, spese straordinarie), il cui plafond a favore del Sud non dovrebbe essere inferiore al 50% del totale”.

È quanto sottolinea in un documento Cosimo Inferrera, presidente di Aem – Associazione Europea del Mediterraneo, che rivolge un appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed ai ministri Giuseppe Provenzano e Vincenzo Amendola, a non sprecare questa occasione.

Per il presidente dell’Associazione Europea del Mediterraneo “dovrebbe restare prioritaria la scelta della tipologia più idonea all’attraversamento stabile dello Stretto, esitata dai 16 esperti, riuniti al Mit e l’avvio della sua realizzazione, senza tentennamenti”.

“Ma non basta – aggiunge il presidente dell’Associazione Europea del Mediterraneo -. Accanto alla connettività interregionale, spiccano i problemi della mobilità urbana sostenibile e la gestione del territorio per la ripresa del verde, per i servizi, la vita sociale, la sicurezza degli insediamenti abitativi delle nostre città. D’importanza vitale per la terra meridionale – aggiunge – la gestione e la distribuzione delle riserve idriche, indispensabili per l’Agroalimentare e la Dieta Mediterranea, che rischiano perdite irreparabili o la scomparsa. In tempo di pandemia, l’organizzazione sanitaria di Dipartimenti integrati tra Università, Ospedali, Centri privati, ad estensione territoriale (provinciale, regionale, interregionale) per Centri di Costo Covid 19 e Centri di Costo no Covid-19 non ammette tergiversazioni fra finanziamenti Mes e no Mes. Priorità è il Progetto Salute per i cittadini”.