Messina

Dubbi sulla riapertura scuola di Mili San Pietro

MESSINA – Ad aprile 2016 un incendio doloso ha distrutto la scuola di Mili San Pietro. Dopo oltre tre anni il villaggio della zona Sud della città non ha la sua scuola e continuano i disagi per gli alunni e le loro famiglie, attenuate solo da qualche mese da un servizio di scuolabus che porta i giovanissimi delle elementari a circa cinque chilometri, nella scuola di Larderia, e quelli delle medie nella canonica della Chiesa di Mili.

Una sistemazione provvisoria, si disse allora, che rischia però di protrarsi ancora per delle criticità di carattere idrogeologico emerse nell’area, che rendono necessario un intervento preliminare di messa in sicurezza. Questo quanto ha ribadito il vice sindaco Salvatore Mondello, che ha respinto l’accusa d’inerzia, avanzata da alcuni consiglieri comunali e di circoscrizione e dagli stessi cittadini del villaggio, che continuano a chiedere chiarezza e un confronto diretto.

“Il Comune di Messina – hanno sottolineato il consigliere comunale del M5s Paolo Mangano e Andrea Merlino della I Circoscrizione – ha fatto eseguire una perizia idrogeologica che ha evidenziato l’assenza di grandi rischi e la necessità di interventi minimi per la salvaguardia del plesso. Erano stati chiesti alla Regione 350mila euro ma inspiegabilmente il progetto preliminare è stato presentato in ritardo e dunque non ammesso a finanziamento. Il Comune dovrà adesso recuperare in altro modo le somme necessarie e nel Piano triennale delle opere pubbliche, i lavori sono stati spostati al 2021”.

Il vice sindaco e assessore Salvatore Mondello ha raccontato delle numerose perizie effettuate, ribadendo di averne messo sempre a conoscenza i consiglieri. “Secondo la relazione del geologo del Comune – ha detto – è emerso che nelle aree limitrofe al plesso scolastico esistono situazioni di criticità idrogeologiche ed è risultato opportuno e necessario svolgere degli approfondimenti utili per indicare come risolverle (relazione geologica di massima necessaria per la redazione della valutazione di vulnerabilità sismica)”.

“A giugno 2019 – ha aggiunto Mondello – veniva trasmessa dal tecnico incaricato la valutazione di vulnerabilità sismica che di fatto confermava quanto detto dal geologo. Si è così concordato di incaricare un esperto che potesse fornire un quadro chiaro della situazione. Successivamente è stata consegnata una prima relazione relativa alla situazione idrogeologica dell’area che circonda il plesso scolastico. Su apposita richiesta dell’Amministrazione, l’esperto ha prodotto un ulteriore elaborato indicando le opere da realizzare. Intanto il tecnico del Comune, Giuseppe Frigione, ha completato il progetto di ristrutturazione del plesso, che però non può essere scollegato dalla progettazione di messa in sicurezza dell’area circostante”.

“Le aree oggetto di dissesto – ha sottolineato ancora l’assessore – sono parzialmente private, pertanto è necessario avviare procedure specifiche. Presentare quindi un progetto per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione di una scuola, non prendendo in considerazione la messa in sicurezza dell’area circostante, sarebbe un doppio errore, tecnico ed economico”.

I cittadini di Mili San Pietro però si chiedono come mai la questione “sicurezza dell’area”, chiusa dalla Protezione civile sia stata riaperta dal vicesindaco. “Mondello – hanno scritto i rappresentanti del Centro turistico giovanile di Mili – ricorderà che l’11 gennaio dello scorso anno ha incontrato la comunità in una chiesa parrocchiale gremita di gente, che gli ha chiesto chiarezza presentando una proposta migliorativa che consenta di utilizzare il plesso anche per la scuola dell’infanzia, che altrimenti rischia la chiusura entro pochi anni. L’unico incontro concesso dopo è stato il tavolo tecnico del primo luglio, dove la Protezione civile comunale ha chiuso la questione della sicurezza. Adesso chiediamo un confronto con gli assessori Salvatore Mondello e Massimiliano Minutoli (quest’ultimo con delega alla Protezione civile, ndr) per un definitivo chiarimento. Non vogliamo fare polemica ma chiediamo discontinuità rispetto alla precedente Amministrazione, che in due anni non ha risolto il problema”.