“E’ finita la pacchia”, come direbbe la Premier Giorgia Meloni. In questo caso ci rivolgiamo ai percettori di reddito di cittadinanza. Una nuova stretta è in arrivo. E saranno in tanti a non ricevere più un euro dal sussidio grillino. Questo perché l’Inps dà il via ai controlli preventivi. Ecco di cosa si tratta.
“A seguito dell’evoluzione applicativa della misura – si legge in una nota – l’Inps ha intensificato i controlli ex ante nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l’obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell’Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica ‘antifrode’”.
“Gli scenari di rischio elaborati e i relativi allarmi attivati dall’Inps hanno permesso di individuare su circa 1.290.000 domande pervenute, nei primi dieci mesi del 2022, oltre 290.000 a rischio: 240.000, rientranti negli scenari relativi alla mancanza del requisito della residenza in Italia e a false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, sono state respinte in automatico, prima che la prestazione potesse essere indebitamente percepita; 50.000 sono state sospese e sottoposte ad ulteriori controlli”.
Da qui la necessità di “adottare tempestivamente i conseguenti provvedimenti di reiezione, anticipando tale verifica al momento della presentazione delle domande, scelta recepita e oggi regolata da una specifica norma di legge”.
Complessivamente, da quanto si evince da una tabella dell’Inps, al 30 settembre 2022:
Il Reddito di Cittadinanza è stato oggetto di un ampio dibattito istituzionale e di particolare attenzione mediatica, anche in occasione delle verifiche di accertati casi di indebita percezione della stessa”.
Il sistema dei controlli risulta particolarmente complesso per il grande numero di Amministrazioni coinvolte e per la tempistica da rispettare per la verifica dei requisiti. L’Inps ha attuato un “sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, affiancato da verifiche ex post a cura delle sedi territoriali sulla veridicità delle dichiarazioni”, spiega l’Istituto di previdenza sociale nazionale.
Inoltre, si legge nel comunicato stampa, “l’Inps ha intensificato i controlli ex ante nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l’obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell’Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica ‘antifrode’.
Sono stati, inoltre, individuati scenari di ‘rischio potenziale’ predefiniti, incrociando le dichiarazioni presenti nelle domande di RdC e nelle relative Dichiarazioni Sostitutive Uniche con i dati e le informazioni presenti nei propri archivi”.
In particolare, i principali scenari di rischio riguardano:
Quando i sistemi dell’Inps rilevano questi indicatori di rischio, le domande vengono immediatamente respinte, o sospese in via preventiva rispetto al pagamento del beneficio nei casi in cui si rendano necessari ulteriori approfondimenti.