Economia

Reddito di Cittadinanza, da Governo nuovi tagli per finanziare la Manovra: chi rischia di perderlo

I tempi per l’approvazione della Manovra sono sempre più ridotti e il Governo Meloni pensa a come reperire nuovi fondi da impiegare in più misure.

A essere sacrificato, in questo senso, potrebbe essere il discusso Reddito di Cittadinanza che potrebbe essere sottoposto a un’ulteriore stretta a partire dal 2023.

La proposta per risparmiare 200 milioni

La maggioranza riflette seriamente su un nuovo taglio al sussidio, con una riduzione dell’erogazione da otto a sette o sei mesi. La proposta è arrivata nelle scorse ore da Fabrizio Lupi di Noi Moderati e sembra essere stata accolta con parere favorevole da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

Con questo nuovo taglio il Governo potrebbe risparmiare una cifra pari a 200 milioni di euro da dirottare altrove. Ma gli accorgimenti potrebbero non finire qui.

Reddito di Cittadinanza, ecco chi rischia di restare fuori

Allo studio, infatti, vi sarebbe anche la possibile revoca del sussidio economico anche a chi ha meno di 40 anni. Si tratta di un’idea che ricalca la proposta avanzata nelle scorse settimane dal leader di Azione, Carlo Calenda, il quale suggeriva la revoca del Reddito di Cittadinanza agli under 40 senza figli.

Secondo l’ex ministro dello Sviluppo Economico dei Governi Letta e Renzi, il taglio riguarderebbe una platea di 155mila persone.

Recentemente il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha proposto il taglio del Reddito di Cittadinanza anche per coloro i quali non hanno completato gli studi obbligatori. In caso di un ritorno sui banchi, comunque, i soggetti potrebbero comunque riacquisire il diritto al beneficio economico.

Le ipotesi sul tavolo della maggioranza sono tante e il Governo dovrà decidere entro le prossime ore. Entro venerdì sera, infatti, le modifiche alla Manovra dovranno essere trasmesse in via ufficiale alla Commissione Bilancio che dovrà successivamente valutarle.