PALERMO – Il reddito e la pensione di cittadinanza rimangono una vera e propria fonte di reddito per moltissimi siciliani. Sul totale nazionale, secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Inps, ben il 20% delle prestazioni erogate riguarda la Sicilia, superata solo dalla Campania (23% sul totale nazionale), il Lazio (10%) e la Puglia (9%). In sole quattro regioni, quindi, risiedono oltre il 60% dei nuclei beneficiari. Se si guarda alla distribuzione provinciale, è la provincia di Palermo a contare il maggior numero di persone coinvolte, 192 ogni mille abitanti, seguita da Catania (172), Siracusa (150), Trapani (147); ancora, Caltanissetta (134), Agrigento (127), Messina (117), Enna (101) e Ragusa (95).
A livello nazionale, dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte nell’erogazione del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, risulta che nell’anno 2021 le regioni con il tasso di inclusione (rapporto tra il numero di persone coinvolte e la popolazione residente) più elevato appartengono al Sud; oltre alla Sicilia, con una media di 153 persone coinvolte su 1000, ci sono la Campania, che sale a 165, e la Calabria, in cui la media scende a 135 persone coinvolte ogni mille abitanti; quelle con il tasso di inclusione più basso fanno parte del Nord e in particolare sono il Trentino Alto-Adige e il Veneto (rispettivamente 14 e 20 per mille).
Analizzando la distribuzione provinciale, sempre nell’anno 2021, a livello nazionale le province con il tasso di inclusione più elevato sono Napoli (202 persone coinvolte ogni mille abitanti) Crotone e Palermo (circa 192); a seguire Caserta e Catania con 177 e 172 persone coinvolte ogni mille abitanti; quelle con il minor tasso di inclusione sono Bolzano e Belluno con, rispettivamente, 3 e 11 persone coinvolte ogni mille abitanti. L’importo medio erogato nel mese di marzo 2022 è stato di 553 euro con un differenziale assoluto di 333 euro tra l’importo RdC (581 euro) e l’importo PdC (248 euro).
L’importo medio mensile più alto (678 euro) risulta essere quello percepito dai nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza con a carico un mutuo, mentre quello più basso (205 euro) è percepito da coloro che godono della Pensione di Cittadinanza con a carico un canone di locazione. Quanto alla cittadinanza, nell’88% dei casi il richiedente la prestazione risulta di cittadinanza italiana, nell’8% è un cittadino extracomunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4% è un cittadino europeo ed infine, quota strettamente residuale, i familiari di tutti i casi precedenti. Insomma, sono sempre tantissime le famiglie siciliane che continuano a fruire del Reddito di Cittadinanza, una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale; si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale. O almeno questo dovrebbe essere lo spirito. Sono ormai passati tre anni da quando l’ammortizzatore sociale è stato introdotto, come stabilito dal Dl n.4/2019, convertito in Legge n.26/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Il reddito di cittadinanza può essere richiesto per 18 mesi, comunque rinnovabili. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni.