GELA (CL) – Senza disponibilità economica non soltanto non si può spendere denaro nell’immediatezza ma non si può neppure programmare. E così il servizio di refezione scolastica, mai partito in questo anno scolastico con conseguenze disastrose per famiglie, alunni, organizzazioni scolastiche e lavoratori, resta una chimera.
Un tavolo con tutti i dirigenti scolastici è stato convocato dalla Commissione Servizi sociali e istruzione presieduta dalla consigliera comunale Alessandra Ascia con i componenti Salvatore Scerra, Giuseppe Guastella, Rosario Trainito, Paola Giudice, Rosario Faraci. All’incontro erano presenti l’assessore all’Istruzione Salvatore Incardona e i dirigenti scolastici della scuola dell’obbligo.
Un incontro sollecitato dai dirigenti scolastici, che hanno necessità di programmare l’attività anche per il prossimo futuro, ma che vedono le loro esigenze scontrarsi con un Comune impossibilitato a programmare. Per questo è stato suggerito di stipulare convenzioni con le aziende di ristorazione a carico delle famiglie e nonostante i dirigenti avessero qualche remora tale prospettiva è stata comunque presa in considerazione nel tentativo di poter risolvere il caso per l’anno 2023/2024.
L’assessore Incardona ha accolto i suggerimenti giunti dai dirigenti e ha dato mandato agli uffici di procedere a una modifica della dichiarazione del Comune a voler effettuare il servizio. Il testo verrà inoltrato dai dirigenti scolastici all’Ufficio scolastico provinciale per ottenere l’assegnazione delle classi a tempo pieno nelle scuole dell’infanzia e primarie.
“La volontà del Comune di effettuare il servizio c’è sempre stata – ha detto Incardona – prova ne è che a novembre erano pronti gli atti per la gara, ma poi è arrivato lo stop della Corte dei Conti. La Giunta si sta impegnando per portare in riequilibrio il bilancio e non c’è dubbio che, se tutto andrà bene, quel servizio, così come tanti altri, potrà essere erogato”.
C’è la volontà, insomma, ma non i soldi. E nel frattempo continuano le proteste dei lavoratori in stand-by. Non hanno certezze e per farsi sentire più di una volta hanno organizzato sit-in davanti il Palazzo di città.
Le famiglie, invece, sembrano stanche di protestare senza ottenere nulla di concreto da parte dell’Ente pubblico. La refezione rappresenta un momento di socializzazione ineludibile per i bambini della scuola dell’obbligo, ma a quelli di Gela tutto questo è stato negato.