Capaci di andare fino a 240 chilometri orari senza temere temperature superiori ai 40 gradi e condizioni di forte vento. Sono alcune delle caratteristiche degli elicotteri di cui la Regione spera di poter usufruire in vista dell’aumento delle temperature e della probabilissima nuova stagione degli incendi. Dopo i disastri dell’anno passato, con diversi morti, centinaia di ettari di boschi devastati e un’infinità di polemiche, il governo Schifani attende di sapere con quale tipo di flotta aerea affronterà i mesi più caldi dell’anno.
Messo in cascina l’affidamento della tradizionale gara d’appalto per i dieci elicotteri che da anni intervengono dall’alto per spegnere i roghi, l’attenzione in queste ore è rivolta alla procedura per noleggiare due mezzi pesanti. In autunno, quando ancora gli incendi interessavano più parti della Sicilia scoprendo i tanti punti deboli di un sistema di intervento che più che in passato è risultato inadeguato, Schifani ha annunciato la volontà di fare un passo in avanti.
Alle parole sono seguiti i fatti, con l’investimento di oltre 13 milioni di euro e l’indizione di una nuova gara d’appalto. Per partecipare c’era tempo fino alle ore 12 di ieri.
Chiusi i termini per presentare le offerte, bisognerà aspettare l’annuncio del Corpo forestale per capire quando le buste verranno aperte. Per la Sicilia si tratta del primo tentativo assoluto di dotarsi di elicotteri pesanti: i mezzi, stando alle promesse, dovrebbero garantire la possibilità di volare anche con le condizioni meteo più difficili. Negli ultimi anni, infatti, più volte ha fatto discutere il mancato intervento degli elicotteri nelle giornate con forte vento di scirocco.
Il bando prevede lo schieramento dei mezzi a partire dal 15 giugno e fino al 15 ottobre. Il contratto in ballo è triennale. “Per ogni anno – si legge nel capitolato tecnico – le ore di volo garantite all’impresa aggiudicataria ammontano complessivamente a quattrocento, alle quali si aggiungono ulteriori 140 a consumo allo stesso prezzo di quelle garantite”.
I mezzi dovranno essere schierati negli aeroporti Boccadifalco, a Palermo, e Pio La Torre, a Comiso, in modo da garantire una copertura completa dell’isola. “Qualora le condizioni meteorologiche presenti sulle basi elicotteristiche regionali siano tali da impedire o limitare l’operatività dei velivoli – si legge nei documenti di gara – l’amministrazione ha la facoltà di individuare siti di schieramento alternativi”.
Gli elicotteri che dovranno essere messi a disposizione oltre a essere dotati di una benna di tipo Bamby o un serbatoio di capacità non inferiore a tremila litri, dovranno essere capaci di rifornirsi d’acqua fino a quote di 1500 metri. Per quanto riguarda le tariffe orarie, la gara d’appalto prevedeva una base d’asta di 4.340,60 euro all’ora esclusa Iva e la corresponsione di una una somma giornaliera di oltre 8300 euro per ognuna delle 738 giornate di stazionamento previste dal contratto.
Alle ditte partecipanti alla gara è stato richiesto anche di produrre un documento relativo ai punti di approvvigionamento dell’acqua. “In sede di presentazione dell’offerta l’impresa partecipante deve produrre una dichiarazione con la quale si impegna, in caso di aggiudicazione del servizio, alla verifica della compatibilità dei siti costituenti la rete dei punti d’acqua con l’espletamento delle operazioni di approvvigionamento idrico con i vettori offerti”, si legge nei documenti.
Nello specifico, gli uffici del Corpo forestale hanno fatto sapere che “resta a carico dell’impresa aggiudicataria la costante verifica circa l’agibilità dei siti in questione per lo svolgimento delle predette manovre aeree nonché la verifica circa gli eventuali potenziali rischi a persone che potrebbero essere interessate, a qualunque titolo, dalle operazioni antincendio (volontari antincendio, personale dipendente di altri organismi pubblici”.
Nel caso in cui i siti di approvvigionamento dovessero essere ritenuti inadeguati, “l’impresa è tenuta a predisporre a consegnare al responsabile unico del procedimento e al direttore di esecuzione del contratto una relazione con l’indicazione degli elementi di criticità ravvisati e delle possibili azioni correttive”.
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