Sono 29 i progetti per il contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera che saranno finanziati dalla Regione Siciliana per un importo di poco superiore ai 77 milioni di euro.
Si tratta di progetti inseriti della graduatoria della misura 5.1.1 del 2019 e rimasti in standby per oltre cinque anni in attesa che la Regione reperisse i fondi necessari.
Un budget recuperato dalla sezione speciale 2 del Piano di sviluppo e coesione (Psc) 2014-2020, con la giunta regionale che negli scorsi giorni ne ha affidato la spesa all’Assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente, quale centro di responsabilità. Metà dei progetti approvati dal Governo regionale ricadono nella provincia di Messina, a testimonianza delle fragilità del territorio peloritano di cui ci siamo a più riprese occupati proprio sul QdS.
“Con la fondamentale collaborazione del dipartimento della Programmazione e del suo dirigente generale Vincenzo Falgares – ha spiegato a margine dell’approvazione l’assessore Giusi Savarino – abbiamo sanato un vulnus e siamo riusciti a recuperare delle somme che altrimenti sarebbero andate perse. Si tratta di un importante risultato, considerando la grande attenzione che questo Governo, per volere del presidente Renato Schifani, pone quotidianamente sulla difesa del territorio”.
Si tratta di una cifra decisamente inferiore a quella paventata lo scorso aprile da Salvo Lizzio, il dirigente del dipartimento delle Infrastrutture e della mobilità al quale il governatore siciliano ha affidato la guida dell’Ufficio per il contrasto al dissesto idrogeologico, che aveva parlato di “interventi in arrivo per 860 milioni di euro”.
Commentando studio effettuato dall’Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – che vede la Sicilia tra le regioni italiane più esposte a eventi meteorologici estremi e, addirittura, al terzo posto per il rischio di mortalità che ne consegue, Lizzio era partito dal caso dell’alluvione di Giampilieri del primo ottobre 2009 a Messina.
“È proprio quella dolorosissima esperienza che ci ha fatto comprendere l’importanza del nostro lavoro. Un lavoro basato sull’attenzione per i problemi, anche minuti, che si riscontrano giornalmente in ogni comune della Sicilia”, aveva spiegato il commissario che ha sostituito Maurizio Croce, il cui processo è attualmente in corso proprio nella città dello Stretto.
Non è quindi stato un caso che la metà dei progetti approvati contro il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera ricadano proprio nella provincia peloritana, come confermato dall’assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata: “Da tempo si attendevano risposte concrete, per interventi così significativi che, certamente, contribuiranno a riqualificare il nostro territorio e metterlo in sicurezza”.
La graduatoria della misura 5.1.1 del 2019 per la mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, presentava 161 progetti in totale ammessi a finanziamento per un valore complessivo di poco superiore ai 404 milioni di euro. Di questi, secondo quanto confermato dalla Regione Siciliana, al momento sono stati finanziati soltanto i casi più urgenti, per un totale di poco superiore ai 77 milioni di euro.
Nell’elenco diffuso dalla Regione, sono stati resi noti i quattordici interventi ammessi a finanziamento solo per Messina e provincia. In città sono stati approvati i lavori di sistemazione idraulica del torrente Annunziata con ricostruzione dell’alveo dissestato. Ma anche la demolizione e ricostruzione del ponte Ortera, sul torrente Santo Stefano, nel villaggio Santa Margherita, e gli interventi sul torrente Alì, a difesa dell’abitato di Alì Terme.
A Sant’Angelo di Brolo ammesso a finanziamento il consolidamento delle località Casalotto e S. Antonio e la sistemazione idraulica del torrente Leto per la salvaguardia del centro abitato. Nel comune di Santa Teresa di Riva prevista invece la sistemazione idrogeologica del torrente Agrò a difesa del centro abitato. Nella vicina Fiumedinisi previsto poi il ripristino delle difese sponda del torrente Fiumedinisi nella contrada Fontana-Armi.
A Letojanni programmata la riqualificazione e il recupero ambientale del torrente Papale, mentre a Saponara saranno realizzati interventi urgenti per la messa in sicurezza del versante sovrastante la borgata Case Nuove.
Tra gli altri interventi rilevanti contro il dissesto idrogeologico, prevista anche la riqualificazione del torrente Andreana, i lavori sul torrente Saja-Castello a Valle della S.S. 113 per la protezione delle infrastrutture e il recupero ambientale del torrente Sillemi e del torrente Fortino.
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