Poco più di 22 miliardi di euro di cui 17,6 miliardi già finanziati. Mai, dal Dopoguerra a oggi, Rete Ferrovie Italiane aveva investito così tanto in Sicilia, come ha ricordato anche il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini in visita a Messina lo scorso 31 maggio.
Fondi stanziati anche in previsione della realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria attraverso il progetto del ponte sullo Stretto.
I valori espressi nella tabella diffusa da RFI sono comprensivi dei programmi manutenzione, adeguamento a nuovi standard, resilienza, sicurezza, sviluppo tecnologico e upgrading. Il capitolo dei costi e finanziamenti è stato adeguato all’incremento tariffario, per cui è stata presentata istanza d’accesso al fondo (c.d. DL Aiuti).
Sono diversi i cambiamenti alle infrastrutture che riguardano tutte e nove le province dell’Isola, ma quali sono i cantieri aperti, quando sono stati avviati e quali ancora devono invece vedere la luce lo scopriremo in questo approfondimento del Quotidiano di Sicilia.
A fronte di un investimento che riguarda anche le autostrade siciliane per un totale di 33 miliardi di euro, quello messo in atto rappresenta una mole senza precedenti di fondi. Questi, nelle intenzioni della politica, dovrebbero consentire alla Sicilia di colmare quel gap infrastrutturale che condanna l’Isola all’arretratezza economica e a un sottosviluppo nel settore dell’industria. Ma andiamo per ordine e spostiamoci di progetto in progetto partendo da quello di certo più pesante in termini economici.
A proposito di arretratezza nel campo delle infrastrutture, è necessario prendere in considerazione il fatto che sulle tratte Messina – Catania e Messina – Palermo sia presente ancora il binario unico per larghi tratti. Non è un caso se proprio da qui sono cominciati gli investimenti di RFI: in particolare, sono 2 miliardi e 300 milioni la cifra messa a terra per la realizzazione del raddoppio ferroviario sulla tratta Giampilieri – Fiumefreddo, tra le provincie di Messina e Catania. Il primo slot prevede il completamento della tratta Fiumefreddo – Letojanni, attualmente in realizzazione e con una attivazione della rete che dovrebbe avvenire entro il 2030. Il secondo passaggio è quello della tratta Letojanni – Giampilieri, per il quale sono previste le stesse tempistiche.
Oltre un miliardo e mezzo di euro è invece la somma prevista per la sistemazione del nodo di Catania dell’infrastruttura. In questo caso la prima fase prevede l’interramento della tratta Acquicella – Bicocca per l’eliminazione delle interferenze con l’aeroporto di Catania: qui ci troviamo in corso di progettazione esecutiva, con l’attivazione prevista entro il 2027. La seconda fase prevede l’interramento della stazione centrale e il completamento del doppio binario tra Catania Centrale e Catania Acquicella: qui sono ancora in corso le attività per l’avvio del dibattito pubblico e dell’iter autorizzativo, con tempi di attivazione impossibili da pronosticare.
Da Catania poi ci spostiamo in direzione Palermo con una serie di lotti che risultano essere tutti in attivazione tra il 2025 e il 2026. In particolare facciamo riferimento al Lotto 6 Catenanuova Bicocca, il primo che nelle intenzioni di RFI dovrebbe essere inaugurato (510 milioni di euro). Poi il Lotto 5 Dittaino – Catenanuova (779 milioni di euro), Lotto 4b Enna – Dittaino (797milioni di euro), Lotto 4 a Caltanissetta Xirbi – Enna (oltre 1 miliardo e mezzo), Lotto 3 Lercara – Caltanissetta Xirbi (oltre 2 miliardi di euro).
Infine, i Lotti 1 + 2 Fiumetorto – Lercara, nella provincia di Palermo, per quella che dovrebbe essere l’ultima attivazione prevista per il 2029 con una spese di 1 miliardo e 861 milioni di euro. Infine risulta essere in corso di sviluppo il nuovo collegamento della Palermo Catania per la seconda macro-fase e un investimento attualmente previsto di 571 milioni.
La maggior parte di questo lotto di finanziamenti riguarderà soprattutto la provincia di Palermo in direzione dello stretto e in quella di Trapani. Si parte con il ripristino della linea Palermo-Trapani via Milo, dove è in corso la verifica della Progettazione Esecutiva e le attività di rimozione del binario, di cantierizzazione e BOE; lo step successivo sarà quello della realizzazione sottopasso di via Sieli, a Trapani, anche in questo caso con in corso la Progettazione Esecutiva e una attivazione prevista per il 2025 (221 milioni di euro).
Sono invece 48 i milioni di euro attualmente a disposizione per il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Trapani Birgi: qui sono ancora in corso le attività negoziali, ma l’attivazione è prevista nel prossimo biennio. Per l’elettrificazione della tratta Cinisi – Alcamo Diramazione – Trapani via Milo sono previsti 102 milioni: Progettazione Esecutiva in corso di verifica e possibile attivazione nel 2026.
La spesa più consistente di questo itinerario riguarda il nodo di Palermo con uno stanziamento di circa un miliardo e 300 milioni: la Tratta C è già stata attivata nel 2018, la B nel 2023 e la A che dovrebbe vedere la luce entro il prossimo anno. Per la chiusura dell’anello ferroviario di Palermo sono poi previsti 142 milioni di euro con una attivazione entro il 2028. L’ultimo cantiere del comprensorio riguarda il addoppio Palermo – Messina e la tratta Fiumetorto – Castelbuono: qui la tratta Fiumetorto – Ogliastrillo è già stata attivata nel 2017; la tratta Ogliastrillo – Castelbuono dovrebbe vedere la luce nel 2027, ma risulta essere attualmente in corso di rimodulazione.
Il collegamento con l’aeroporto Birgi di Trapani non è l’unico in previsione di RFI in questo maxi investimento sulle infrastrutture di tutta la Sicilia. Il principale cantiere in tal senso è quello che riguarda il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Catania Fontanarossa – attualmente disponibile con Messina fino a Catania Centrale – per un costo stimato in 19 milioni e una attivazione totale prevista per il 2027. Si passa poi dal collegamento ferroviario con il Porto di Augusta e il costo di 105 milioni e una entrata a regime nel prossimo biennio.
Tra gli ulteriori investimenti, nel piano di RFI c’è anche il ripristino della linea Caltagirone-Gela per un esborso totale di 349 milioni (entro il 2026), Bypass di Augusta (176 mln, 2026), Metroferrovia di Ragusa (38 mln, 2027) e della fermata Acireale Bellavista (7 mln, 2025).