RIBERA (AG) – I palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei e incursori della Marina militare (Cmsubin), distaccati presso il Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Augusta (Siracusa, hanno condotto un’operazione di neutralizzazione di un ordigno bellico localizzato su un basso fondale a circa cento metri di distanza dalle spiagge della località turistica Seccagrande.
L’intervento d’urgenza è stato disposto dalla Prefettura di Agrigento a seguito della segnalazione da parte di alcuni subacquei appartenenti a una locale associazione sportiva e culturale, i quali, poco distante dalla costa avevano notato la presenza di una semisfera con diametro di circa un metro che fuoriusciva dal fondale sabbioso. Durante le operazioni di ricerca, i palombari della Marina militare hanno identificato l’oggetto quale mina navale di nazionalità tedesca, contenente circa trecento kg di esplosivo, risalente al secondo conflitto mondiale.
I militari del Nucleo Sdai di Augusta hanno eseguito delle complesse operazioni di rimozione dell’ordigno, che si trovava insabbiato per il 50 % della superficie, dopo le lunghe attività di scavo e preparazione per il rimorchio, lo hanno trasportato nella zona di sicurezza, individuata dalla competente autorità marittima, dove hanno neutralizzato la minaccia attraverso le consolidate procedure in uso al Gruppo operativo subacquei. Tutte le operazioni sono state svolte nel rispetto e nella salvaguardia dell’ecosistema marino.
A sottolineare l’importanza dell’operazione svolta a tutela della pubblica incolumità, il sindaco del comune di Ribera, Matteo Ruvolo, ha consegnato ai militari del Comsubin una targa di ringraziamento per aver operato in estrema sicurezza e professionalità al fine di rendere nuovamente fruibili la navigazione e la balneazione la zona di mare interessata.
“È bene ricordare – hanno sottolineato dalla Marina militare – a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei palombari della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare, laghi e fiumi”.