Agrigento

A Ribera nuovi percorsi per il trattamento di Hiv e Aids

AGRIGENTO – L’Azienda sanitaria provinciale si accinge a compiere un deciso passo in avanti nella diagnosi, nel trattamento e nella presa in carico di pazienti affetti da Hiv e Aids. La direzione strategica aziendale è infatti in procinto di adottare formalmente il nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per l’Hiv della Regione Siciliana, recentemente approvato e pubblicato in Gazzetta ufficiale al termine di uno specifico lavoro svolto nell’ambito del progetto “Apri 2.0-Aids plan regional implementation”, realizzato dalla Sda Università Bocconi in collaborazione con la sezione Simit Regione Sicilia.

Nell’adozione dei nuovi protocolli svolgerà un ruolo centrale la neonata Unità operativa complessa di Malattie infettive e tropicali dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, diretta da Giuseppe Rotondo. L’Hiv non è certo un problema debellato e le infezioni nell’agrigentino riguardano un non trascurabile numero di pazienti che, in passato, era spesso costretto a percorsi di cura fuori provincia per il trattamento della patologia. Il nuovo Pdta, con al centro il reparto di Malattie infettive di Ribera, permetterà una concreta risposta ai bisogni di salute in provincia con l’adozione di percorsi calibrati sulle diverse casistiche, definendo counselling, diagnosi, presa in carico del paziente, terapia e follow up e il tutto in ossequio metodico di quanto previsto dalle linee guida internazionali.

“Passi in avanti – ha spiegato il dottor Rotondo – sono stati compiuti dall’infettivologia agrigentina anche nelle metodiche diagnostiche grazie alla recente introduzione dell’uso di particolari pannelli sindromici di biologia molecolare che consentono di effettuare rapidamente, nel giro solo di qualche ora, la diagnosi microbiologica delle infezioni. Si tratta di un risultato importante perché, come ampiamente riscontrato, in alcuni pazienti, ad esempio quelli settici, la tempestività delle cure riduce sensibilmente il tasso di mortalità”.

Nonostante alcune difficoltà dovute alla permanenza di casi di ricoveri da Covid-19, così come alla carenza di personale (nonostante l’intendimento direzionale di reclutare nuovi infettivologi anche tramite un “avviso aperto”), il reparto di Ribera, come ha spiegato ancora il primario Rotondo “riesce a garantire centinaia di consulenze specialistiche per i degenti di tutti gli ospedali della provincia e, grazie alla fattiva collaborazione con il personale medico e infermieristico della Uoc di medicina, vengono ricoverati pazienti per sepsi, per infezioni da germi multi-resistenti, per osteomieliti, per endocarditi, rickettsiosi e una vasta ulteriore gamma di patologie”.

“A Ribera – ha concluso – sarà attivato anche un servizio di day hospital utile all’implementazione delle prestazioni infettivologiche in provincia”.