Scienza e Tecnologia

Ricaricare auto elettriche in marcia, l’invenzione di Adriàn Espinosa

“Sto realizzando il sogno che avevo a 14 anni”. Esordisce così Adriàn Espinosa, argentino di origini italiane, in merito alla sua ultima invenzione destinata a cambiare, migliorare, il futuro delle autovetture e dell’ambiente. Si tratta di un generatore di corrente d’attrito creato per aiutare a ricaricare le batterie delle auto elettriche mentre sono in movimento, fornendo così una maggiore autonomia e riducendo i tempi di ricarica.

“Andavo a scuola di elettricità da ragazzo e, quando ero libero, trascorrevo il tempo nell’officina meccanica di mio zio”. Fu allora che Adriàn – che ormai lavora e vive a Ragusa insieme alla sua famiglia – immaginò di unire i due mondi: quello elettrico e quello meccanico: “Era, però, ancora troppo presto per sviluppare un generatore. La vita a volte ti porta in altri mondi e sei costretto a rimandare i tuoi sogni. Tuttavia, non ho mai smesso di credere che avrei potuto realizzarli e li ho sempre tenuti a mente”.

Così, dopo tanto lavoro e studio, Adriàn Espinosa deposita il brevetto del generatore d’attrito “ESP5”: realizzato in alluminio (ma può essere realizzato anche in plastica, e plastica riciclata), pesa circa 3,5 chilogrammi e va montato sulla sospensione di un’auto in modo tale che la ruota – che si trova sulla punta dell’asse del generatore– faccia attrito con la parte interna del cerchione dell’auto. Così, quando la ruota del veicolo ruota, il generatore sviluppa tutta la sua potenza, potendo caricare le batterie. Ad una velocità di soli 15 km/h si sviluppa una potenza di 300 W, corrente massima: 25 A DC e tensione in volt: 14,2 V DC.

“Il mio desiderio era creare qualcosa di diverso, che andasse oltre il convenzionale, qualcosa che cambierà davvero il futuro. Un’energia sostenibile e non inquinante, un’energia in grado di soddisfare tutte le nostre esigenze”.

Un sogno, quello di Adriàn, che risponde alla necessità di un mondo più sostenibile ed ecocompatibile, un sogno che finalmente ha preso forma e che porta il suo nome. “Oggi vivo in Italia, nella terra dei motori, la terra dei miei nonni, e finalmente ho la possibilità di dare forma a questo sogno, che chiamo ESP5”.

Alessia Giaquinta