Sicilia

Continua il processo contro il ministro Salvini, farà da teste Richard Gere a ottobre

“Massima assistenza da parte delle autorità italiane per le persone a bordo della OpenArms, quando la nave spagnola era a poca distanza da Lampedusa. Da una parte, è stata garantita assistenza medica. Dall’altra, c’è stato un costante approvvigionamento di viveri”. Lo riferiscono fonti della difesa di Salvini circa l’udienza di oggi a Palermo, per il processo che vede imputato l’allora ministro dell’Interno che rischia fino a 15 anni di carcere.

La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha rilevato che i due testimoni sentiti oggi – i soccorritori Francisco Gentico e Mauro Di Si – hanno confermato la massima attenzione delle autorità italiane che mai hanno sottovalutato la situazione a bordo della nave spagnola che aveva rifiutato di fare rotta verso il proprio Paese o di sbarcare alcuni immigrati a Malta.

“Singolare episodio – segnala ancora la difesa di Salvini- prima della seconda testimonianza, quella di Di Si: è stato pizzicato ad ascoltare le deposizioni precedenti. Una volta beccato a origliare quanto stava avvenendo in aula, si è poi sintonizzato su Radio Radicale per non perdersi nulla del dibattito. Un comportamento vietato. Perché tanta ansia di ascoltare le altre testimonianze? Dà il senso di quanto siano agitati alcuni dei protagonisti della vicenda e che dovrebbero rafforzare le accuse a Salvini”.

Richard Gere come teste al processo di Salvini

La prossima udienza del processo Open Arms, che si terrà il 6 ottobre, vi sarà un teste un po’ “speciale”, cioè l’attore Richard Gere. Molto attivo su queste tematiche. Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito illegittimamente lo sbarco di un gruppo di migranti soccorsi dalla nave della Ong spagnola Open Arms, fatti avvenuti nel 2019.

L’attore hollywoodiano sarà sentito e dovrà riferire sulle condizioni dei migranti a bordo della nave, dato che lui in persona ha portato cibo e acqua alle persone che si trovavano sulla Open Arms.