Si va verso la riduzione degli stanziamenti della Regione Siciliana per la costruzione del Ponte sullo Stretto: a renderlo noto, nelle scorse ore, è la stessa Giunta regionale, riunita nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre a Palazzo d’Orléans.
Ecco cosa succede.
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Nella nota della Regione Siciliana si legge: “La giunta regionale ha preso atto all’unanimità che nell’attività di programmazione degli interventi del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2021-2027 in Sicilia dovranno essere inserite alcune delle opere già programmate dal precedente esecutivo regionale, nonché altri nuovi interventi di forte impatto economico e strategico. Ciò potrebbe comportare una ulteriore riflessione sulla determinazione, al ribasso, dell’ammontare del contributo che la Regione Siciliana dovrà destinare alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina”.
Una comunicazione che sorprende, considerando che il centrodestra al Governo ha puntato molto, in fase di propaganda, proprio sulla realizzazione dell’imponente infrastruttura, i cui cantieri dovrebbero partire già nel 2024.
La notizia della possibile riduzione degli investimenti regionali per il Ponte sullo Stretto arriva anche in un momento piuttosto delicato a livello nazionale, tra l’imminente approvazione della Legge di Bilancio e l’insieme di proteste contro la realizzazione dell’infrastruttura.
Nelle Manovra 2024 si prevedono fondi per il Ponte, nonostante i dibattiti e il momento difficile determinato dalla crisi economica e dei rincari generali delle materie prime. Lo ha confermato, lo scorso ottobre, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. “Smentendo settimane di chiacchiere a vuoto su diversi giornali, c’è la copertura necessaria per il collegamento stabile fra Sicilia, Italia ed Europa”, aveva specificato il leader della Lega, preannunciando un investimento da ben 12 miliardi di euro con un orizzonte pluriennale.
Anche la maggioranza regionale si era espressa favorevole all’accelerazione dei lavori per il Ponte sullo Stretto, pur incontrando l’opposizione di alcuni enti e sindacati. Cgil Sicilia, in particolare, ha parlato del ponte come un vero e proprio “salto nel vuoto”, specialmente nel caso in cui la sua realizzazione comportasse la riduzione dei fondi da destinare ad altre opere per “rivoluzionare” il disastroso stato delle infrastrutture siciliane (ferrovie in primis).
Adesso, data la notizia appena divulgata dalle fonti regionali, la domanda che i tanti sostenitori del progetto si pongono è: l’ultima decisione regionale contribuirà ai rallentamenti nella realizzazione? E quale impatto avrà sulla Sicilia? La risposta arriverà solo tra qualche settimana, forse mese.
Immagine di repertorio