Fisco

Riforma fiscale, si privilegiano misure che non comportano oneri di bilancio

ROMA – Lo scorso 23 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato la bozza di due dei decreti legislativi che dovranno essere emanati in attuazione della legge n. 111 del 9 agosto 2023, ossia la legge delega riguardante, come è noto, la riforma tributaria.
Il Governo Meloni, in pratica, va avanti in fretta per l’attuazione della riforma fiscale, per ora privilegiando le questioni che non comportano oneri di bilancio.

Diverse, in questo primo approccio del Governo sulla riforma del fisco, sono gli obiettivi da raggiungere. Evidentemente, la lotta all’evasione sta al primo posto, ma con strumenti più moderni e trasparenti ed un approccio diversi da quello del passato. Si preferisce puntare principalmente all’adempimento spontaneo, semplificando gli adempimenti, anche rafforzando i servizi digitali, consentendo una nuova e più “comoda” calendarizzazione degli obblighi dei contribuenti. Viene pure aumentata da 25 a 100 euro la somma al di sotto della quale non è necessario effettuare l’eventuale versamento ordinariamente previsto dalla legge.
Anche a tal fine, salvi casi di indifferibilità ed urgenza, l’Agenzia delle Entrate non potrà inviare lettere di compliance, avvisi per controlli automatici e per controlli formali nel mese di agosto e nel mese di dicembre di ciascun anno.

Maggiore utilizzazione della dichiarazione precompilata

Nella bozza, si prevede anche una maggiore utilizzazione della dichiarazione precompilata, nonché una semplificazione ed un ampliamento delle modalità di pagamento dei tributi. In caso di compensazione di credito Iva, il limite che fa scattare l’obbligo del visto di conformità passerà dal 50.000 a 70.000. Euro. Per l’Ires, l’Irpef e per l’Irap il limite sale da 20.000 50.000 Euro.

Novità anche in materia di Statuto dei Diritti del Contribuente

Per il Garante del Contribuente viene prevista la figura monocratica nazionale, al posto di quelli regionali attualmente vigenti. Una modifica molto discutibile, sperando che, in seguito, magari con provvedimenti dirigenziali, la dubbia efficienza di un solo Garante del Contribuente in tutta Italia possa essere rivista.

Viene previsto, finalmente, il contraddittorio preventivo generalizzato ed obbligatorio, mentre, in materia di autotutela sembrerebbe che la stessa sarà obbligatoria solo in determinati caso nei quali l’errore è assolutamente evidente. Vuol dire che non si è tenuto conto dei suggerimenti contenuti anche in una bozza di legge che non aveva avuto l’approvazione per la chiusura anticipata della precedente legislatura.