ROMA – Il 16 marzo scorso il disegno di legge delega per la riforma tributaria è approdata in Consiglio dei Ministri il quale l’ha approvata prima di passarla al Parlamento per il suo normale iter legislativo.
Di seguito le principali disposizioni che il Governo propone al Parlamento per l’attuazione della riforma, ossia per la revisione, da parte dell’Esecutivo e sulla base della citata delega, del sistema tributario, mirando alla equità orizzontale (non devono esistere differenze sostanziali di tassazione in relazione all’attività svolta) ed alla riduzione della pressione fiscale, rispettando non solo le disposizioni della nostra Costituzione, ma anche quelle dell’Unione europea.
La razionalizzazione del sistema tributario passa anche da un più efficiente utilizzo dei sistemi tecnologici, dall’eliminazione dei micro tributi e dalla revisione degli adempimenti (compresi i versamenti) a carico dei contribuenti.
Deve essere prevista una maggiore efficienza delle forme di informazione e di assistenza e l’istituzione di percorsi facilitati per i soggetti con disabilità e per le persone anziane.
Deve essere pure prevista anche la razionalizzazione dell’istituto dell’interpello, tentando di ridurre il suo utilizzo da parte dei cittadini, sia vietando richieste che hanno già trovato risposta in documenti interpretativi già emanati, sia prevedendo un contributo in caso di interpelli di una certa rilevanza, contributo da calibrare anche in relazione al valore della questione ed al tipo di contribuente.
Importante anche la previsione di una revisione dell’istituto dell’autotutela, estendendo le ipotesi di errori manifesti e prevedendo, in certi casi, anche l’impugnabilità del diniego o del silenzio rifiuto.
Per quanto riguarda i singoli tributi, la legge delega prevede la revisione dell’Irpef, con la riduzione dell’imposta, la riduzione delle aliquote a tre percentuali (probabilmente il 23% per chi guadagna fino a 15 mila euro, il 28% per chi guadagna fino a 50 mila euro, il 43% per chi guadagna oltre 50 mila euro e forse già applicabili sin dall’anno prossimo), aumento della “no tax area” a 8.174 euro e ad 8.500 euro per i pensionati, nonchè la contemporanea revisione delle deduzioni.
È prevista anche l’estensione della cedolare secca anche per immobili non ad uso abitativo.
Per i redditi di lavoro autonomo è prevista l’istituzione di un regime opzionale di tassazione per le imprese in contabilità ordinaria.
È prevista pure la riduzione dell’aliquota dell’Ires in caso di impiego in investimenti.
Per quanto riguarda l’Iva, è prevista la revisione dei presupposti dell’imposta (rendendoli più aderenti alla normativa europea e più vicini ai concetti sui quali si poggia la nostra economia), la revisione delle operazioni esenti dall’imposta, la razionalizzazione delle aliquote Iva (evitando le storture che attualmente esistono), la revisione dell’istituto della detrazione, nonché una riduzione dell’aliquota Iva sulle cessioni di opere d’arte.
Le aliquote ridotte dovrebbero essere due e non inferiori al 5%. Solo una potrà essere inferiore alla predetta aliquota, oltre ad una nuova “aliquota “zero”, ossia una sorta di esenzione con diritto alla detrazione.
Per quanto riguarda il pro-rata, in caso di attività esenti, quello generale dovrebbe restare solo su opzione, mentre quello che dovrebbe diventare quello normale andrebbe improntato al principio della “diretta imputazione” (afferenza dell’acquisto all’operazione, esente o imponibile, effettuata)
In materia di Irap, è previsto il graduale superamento dell’imposta, a cominciare dalle società di persone, tenendo comunque conto delle esigenze regionali in materia di spesa sanitaria.
è prevista pure la revisione delle norme, attualmente molto penalizzanti, riguardanti le “società non operative”.
Per gli altri tributi, è prevista la loro razionalizzazione ed eventualmente l’accorpamento di alcuni di essi, nonché la revisione delle modalità di applicazione dell’imposta di registro per la registrazione degli atti giudiziari. Proprio con riguardo alla registrazione degli atti giudiziari, finalmente si prevede che la richiesta di pagamento venga indirizzata prioritariamente alla parte soccombente.
Sono previsti pure principi e criteri direttivi finalizzati, in particolare a:
Il Governo si impegna, altresì, a:
In materia di riscossione, il Governo si impegna a:
In materia di contenzioso, il Governo si impegna a: