Dopo le due bocciature delle due mozioni di sfiducia, in Francia è stata adottata definitivamente la riforma delle pensioni e il Governo di Elisabeth Borne si è salvato. Ma la pace sociale non c’è ed è esplosa in tutto il paese la protesta dopo che anche la seconda mozione di sfiducia presentata dal gruppo Liot, quella più pericolosa delle due presentate all’Assemblea Nazionale, si è fermata a 278 voti a favore. Ne servivano 287 per l’approvazione, che avrebbe comportato la caduta dell’esecutivo e l’invalidità della riforma delle pensioni.
“Conosco bene lo stato d’animo del nostro Paese, poiché conosco gli interrogativi e le preoccupazioni che questa riforma solleva” aveva detto la premier francese Elisabeth Borne prima dell’inizio del voto per le due mozioni “Sono consapevole dello sforzo che richiede, tuttavia l’alternativa alla riforna è l’accanimento fiscale”.
Il governo e il presidente Macron sono più in difficoltà che mai perchè una buona parte dei deputati gollisti, i Republicains, ha votato a favore andando contro le indicazioni del presidente del partito, Eric Ciotti. Nel paese, dopo settimane di scioperi e tensioni e esplosa la protesta con migliaia di persone in piazza nelle principali città al grido di Elisabeth Borne “se ne deve andare”, No alla alla riforma”.
“La lotta non è finita, andremo avanti a protestare” dice questo manifestante. “Me lo aspettavo, quindi non sono delusa, ma domani sarò ancora in strada, la lotta continua” aggiunge questa manifestante.