“Lavoratori e cittadini attendono sempre che la Zona industriale esca dalla condizione di abbandono in cui versa da tanto, troppo, tempo. Quell’annuncio di conferenza stampa in città, che avrebbe dovuto vedere accanto il sindaco Enrico Trantino e l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, aveva alimentato una speranza. Una lama di luce in un’estate nerissima, quella del rogo all’aeroporto Fontanarossa. A spegnere la fiammella bastarono poche righe diffuse dalla Regione, per segnalare senza alcuna spiegazione che l’incontro non si sarebbe tenuto. E nessuno, malgrado le nostre richieste e i nostri appelli, ha più fatto sapere cosa ne sia stato di cronoprogramma, progetti e investimenti”.
Con queste parole, Enza Meli, segretaria Uil di Catania si interroga sul perchè il cronoprogramma di interventi per l’Area industriale del capoluogo etneo abbia subito un clamoroso rallentamento. La Regione lo aveva annunciato per il 3 agosto ore 16.30 e, poi, rinviato. Ma senza nuova data. È passato un semestre, inutilmente. Il piano da dieci milioni di euro resta in un cassetto, “per chissà quali ragioni. Chissà quali beghe. Un mistero buffo” lo definisce l’assessore.
“Come sei mesi fa, continuiamo ad augurarci che il cosiddetto cronoprogramma risponda alla richiesta di fatti concreti e tempi certi per Catania che la Uil, con tutte le sue organizzazioni, aveva per ultimo lanciato alla vigilia delle elezioni cittadine. È tempo di porre fine a uno scandalo che frena lo sviluppo e costituisce un inaccettabile fattore di rischio per le persone. Possibile accettare un panorama fatto di capannoni abbandonati, strade dissestate, scarsa illuminazione, pochi mezzi pubblici, erbacce e allagamenti, ricorrenti interruzioni elettriche? Poter contare su servizi essenziali e infrastrutture basilari è un nostro diritto, che continua a esserci negato. Siamo stanchi di impegni disattesi e rinvii inspiegabili”.
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“In mancanza di indicazioni dai Palazzi palermitani ci affidiamo al sindaco di Catania, afferma la Meli, nella speranza che almeno a lui rispondano. Enrico Trantino, d’altronde, aveva fatto proprio in campagna elettorale l’appello-denuncia della Uil su quella che abbiamo definito la nonna di tutte le vertenze catanesi: il degrado della Zona industriale, appunto. È nostra urgenza, come dell’amministrazione cittadina, salvaguardare le opportunità occupazionali che ci sono e crearne di nuove in quell’area di vitale importanza sociale ed economica non solo per il nostro territorio ma per l’intera Sicilia. Adesso, è tempo di pretendere riscontri”