Messina

Ripartire dal comparto turistico e da risorse a lungo dimenticate

MESSINA – Quale strategia per dare alla Città dello Stretto la connotazione di concentrato di molteplici attrattori turistici da fare valere tutto l’anno? Una domanda che incalza mentre si sentono ancora gli echi della grande partecipazione alle manifestazioni ferragostane, tra cui la rievocazione dello storico sbarco di Don Giovanni D’Austria, culminate con la Processione della Vara, tornata a Messina dopo due anni di stop.

L’evento, che ha richiamato tanta presenza di turisti, ha fatto registrare il tutto esaurito nelle poche strutture ricettive presenti sul territorio comunale. Soddisfatti per i numeri registrati in questa settimana clou delle ferie d’agosto anche titolari di bar e ristoranti. Entusiasta il sindaco Federico Basile per “un evento di caratura internazionale, che ha suscitato l’interesse di Rai Uno con un servizio trasmesso qualche ora prima nel corso del programma ‘A Sua immagine’, del Governo nazionale attraverso la concessione del patrocinio da parte del ministero della Cultura e del Circolo Filatelico Peloritano per essersi prodigato all’emissione del francobollo dedicato alla Vara e ai Giganti Mata e Grifone”.

Ma per promuovere Messina bisogna andare oltre e quale sia la visione dell’Amministrazione lo spiega al QdS l’assessore Enzo Caruso, che ha le deleghe a Cultura, Turismo, Valorizzazione del patrimonio fortificato, Antichi mestieri e Tradizioni popolari. Non ha quella dei Grandi eventi, su cui punta molto l’Amministrazione come attrattori, affidata al vice sindaco Francesco Gallo. Caruso era entrato nell’esecutivo già nella Giunta De Luca, di Turismo si occupa quindi già da qualche anno, ma ha spesso ribadito di avere dovuto colmare un ritardo di vent’anni e costruire strategie di promozione ignorate dai suoi predecessori.

“In questa città – sottolinea – ogni evento è stato realizzato in modo scollegato l’uno dall’altro e senza creare indotto. Da quando mi sono insediato ho cercati di fare squadra con gli altri assessori per avere un coordinamento tra tutte le azioni e cercare di ripopolare questa città, che si è svuotata negli ultimi decenni. Se bisogna incrementare i servizi di trasporto pubblico verso le zone balneari o della movida so che mi posso raccordare con Atm e se i carrellati in strada hanno un impatto negativo sul decoro della città so MessinaServizi troverà una soluzione. È importante che tutte le Istituzioni si parlino per costruire insieme una strategia che faccia diventare attrattiva questa città e il Comune sta già interloquendo con Università, Camera di Commercio, Adsp dello Stretto”.

Ma è fondamentale avere gli strumenti adatti per poter veicolare i messaggi voluti. “Abbiamo VisitMe – sottolinea l’assessore – che è un marchio depositato alla Camera di Commercio e che diventerà un marchio di qualità per tutti gli esercenti che vi aderiranno e saranno sul portale del turismo, con oltre trecento contenuti e tutte le informazioni utili sulla città. Abbiamo delle pagine social che hanno molti riscontri. Il salto di qualità è riuscire a entrare nei circuiti per fare conoscere quello che la città offre, partecipando per esempio alle tante fiere del turismo che si tengono, con il rischio che la nostra offerta si confonda con le altre, oppure coinvolgere attraverso meeting del turismo, ne faremo uno la prossima primavere, invitando tour operator nazionali e internazionali e influencer”.

Non solo iniziative nel corso dell’estate, dunque, ma anche nei restanti mesi dell’anno. “A dicembre – spiega Caruso – con il ‘Natale della rinascita’ abbiamo sperimentato un modello, da migliorare certo, e lo faremo anche perché ci sono dei finanziamenti a disposizione, 7 milioni di euro in tre anni che il ministero concede perché concerti e spettacoli diventino strumenti per fare crescere le piccole e medie imprese. In programma c’è anche la creazione di una fondazione per la gestione e l’organizzazione di grandi eventi che snellisca il lavoro degli uffici comunali.”.

Vi sono poi il turismo religioso, quello dei camper e dei convegni, tanti comparti da sviluppare evidenziati da Caruso. Ma ci sono anche le fortificazioni umbertine, che andrebbero inserite nei percorsi e poi il Museo regionale, che di per sé sarebbe un buon motivo per venire nella Città dello Stretto e invece rimane nell’ombra. “Lo considero – conclude – uno dei più grandi attrattori del nostro territorio, ma è un Ente regionale, imbrigliato in procedure farraginose con cui è difficile collaborare per iniziative”.

Lina Bruno