Economia

Riprogrammazione Fondi europei per la Sicilia c’è quasi un miliardo e mezzo

Con l’approvazione da parte della cabina di regia, presieduta dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, si è conclusa stamane la procedura per la riprogrammazione dei Fondi europei, proposta dal governo regionale. Si tratta di 1,3 miliardi di euro di risorse – già disponibili e mai utilizzate negli ultimi venti anni – che il governo Musumeci intende utilizzare, per interventi anche infrastrutturali, per far fronte all’emergenza post Covid. La voce più significativa è quella dei 380 milioni di euro a favore degli enti locali dell’Isola. Lo dice una nota della presidenza della Regione siciliana.


“Sono soddisfatto – dice il presidente della Regione Nello Musumeci – per l’approvazione della nostra proposta, che ci ha visti impegnati in un confronto costruttivo e leale con il ministro Provenzano”.

L’Anci Sicilia esprime apprezzamento per la collaborazione istituzionale che ha impegnato i comuni siciliani, il Governo nazionale e il Governo regionale e che ha condotto alla conclusione della procedura per la riprogrammazione dei Fondi europei. Il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, esprime “un particolare apprezzamento al ministro Provenzano e alle strutture dell’Agenzia per la coesione territoriale per aver superato i noti problemi derivanti dalla decisione dell’Assemblea Regionale Siciliana di utilizzare risorse europee notoriamente sottoposte a particolari limiti e procedure”.


“L’Anci Sicilia – conclude – confida che nel più breve tempo possibile siano adottati i provvedimenti di competenza regionale in modo tale che entro il 31 dicembre i comuni siano in grado di predisporre i relativi atti di impegno”. “Con questo provvedimento – ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo – il governo nazionale libera risorse complessive per circa 1 miliardo e 200 in milioni. Nello specifico – aggiunge Barbagallo – i Comuni potranno impegnare sia il Fondo perequativo, pari a 263 milioni e utile a ripianare i mancati introiti dalla Tari e delle tasse di suolo pubblico. Sono inoltre previste somme destinate al pagamento delle rate dei mutui degli Enti locali (115 milioni) e della finanza pubblica locale (140 milioni)”. “Vengono inoltre sbloccate, tra le altre, risorse per acquisto di materiale per la ‘Didattica a distanza’ e per il potenziamento delle sedi di scuole e università (40 milioni), per il piano straordinario per il contrasto alla dispersione scolastica (20 milioni per il triennio 2020-2022) , per gli aiuti alle imprese (130 milioni per il bonus Sicilia), per l’editoria, sia cartacea sia digitale, delle tv e delle agenzie di stampa (10 milioni), per l’edilizia pubblica (27 milioni)”, ha spiegato Barbagallo.