Con l’arrivo dell’estate in Sicilia si torna inevitabilmente a discutere di rischio incendi, in particolare quelli di sterpaglie e di rifiuti nelle zone periferiche delle città o in aree rurali.
Negli anni scorsi nei mesi estivi le temperature alte hanno provocato incendi di una certa entità, come quello che nell’estate dello scorso anno investì il boschetto della Playa a Catania. Il problema si ripropone ovviamente in diverse altre zone della Sicilia e nel periodo compreso tra l’1 giugno e il 15 ottobre del 2022 sono andati in fumo 56mila ettari di terreni, di cui oltre 8mila riguardanti boschi e sono stati censiti 10mila incendi, dei quali circa 1.700 boschivi.
Lo scorso mese di maggio è stato firmato a Palazzo D’Orleans l’accordo di programma 2023-2025 per la collaborazione tra le istituzioni nelle attività di prevenzione e lotta attiva contro i roghi nel territorio isolano con il coinvolgimento della Protezione Civile e del Corpo Forestale. A inizio giugno è partita la campagna anti – incendi boschivo della Regione Siciliana che vede impegnati 4.500 operatori della Forestale per fronteggiare gli incendi estivi. In ultimo il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha emesso l’ordinanza per l’attuazione di tutte le misure di Protezione Civile per affrontare le situazioni di emergenza attraverso un sistema coordinato e di cooperazione di azioni e organismi con lo scopo di prevenire gli incendi nel litorale della Playa.
Ma i primi a dover fronteggiare gli incendi sono i vigili del fuoco, costretti a destreggiarsi tra l’aumento esponenziale degli incendi e la carenza di organico e mezzi a disposizione. Il segretario regionale del sindacato autonomo Conapo, Santo Re, intervenuto al Qds, ha sottolineato come nel mese di giugno gli incendi di sterpaglie siano stati meno rispetto agli scorsi anni, ma anche come la campagna debba partire con netto anticipo rispetto all’inizio dell’estate. In più, Re ha sottolineato come la Sicilia sia ben lontana da avere mezzi e personale sufficiente per contrastare ed estinguere i roghi.
“La campagna antincendio boschivo è iniziata – ha detto Re -. Abbiamo la squadra boschiva aggiuntiva dallo scorso 15 giugno, fortunatamente quest’anno gli incendi di sterpaglie sono iniziati in maniera posticipata rispetto alle scorse estati a causa del maltempo. Ma adesso con l’aumento delle temperature sicuramente ci aspettiamo che il numero degli interventi aumenti in maniera esponenziale, con l’erba che diventerà secca col caldo e con il conseguente aumento del numero di incendi”.
“Una campagna di prevenzione incendi dovrebbe partire già tra marzo e aprile, con i Comuni che si dovrebbero adoperare per mandare le ordinanze di pulizia dei terreni incolti e di taglio di erba, che riduce del 90% la problematica dell’incendio boschivo. Si deve sensibilizzare l’opinione pubblica, evitando il lancio di cicche dalle auto nelle strade a scorrimento veloce. Le istituzioni fanno quello che fanno, ma bisogna andare in giro per controllare, anche a causa dell’aumento di rifiuti in giro, che crea danno l’ecosistema con sostanze nocive. Quest’anno nel Catanese è stato ringiovanito il parco mezzi, ma numericamente siamo col contagocce e ci vorrebbero altri mezzi a supporto. Siamo carenti anche di personale con i continui pensionamenti. Stiamo lottando contro il Governo per lo stanziamento di somme per nuove assunzioni e cercheremo di mettere più corsi di formazione”.
“Quest’anno per fortuna non abbiamo avuto ritardi e le temperature sono state finora clementi, ma alla Regione ho segnalato che una sola squadra aggiuntiva per un territorio come quello di Catania è troppo poco. Ce ne vorrebbero tre o quattro. Miglioramenti ne abbiamo avuto, ma continueremo a lottare per servire meglio il cittadino che ne ha bisogno”.
Sulle carenze di personale e sulle particolarità del territorio catanese durante la stagione degli incendi si è concentrato anche il segretario regionale della Usb Vigili del Fuoco, Carmelo Barbagallo, che ha posto la sua attenzione anche sull’ordinanza, che – a suo dire – non metterebbe in pratica quello che invece dovrebbe fare.
“Ogni anno come organizzazione sindacale non siamo soddisfatti dell’ordinanza – ha affermato Barbagallo -, perché da un lato la fanno, ma dall’altro non rispettano lo scerbamento dei territori impervi o l’aumento di organico nelle sedi di servizio. Cosa inconcepibile è come ancora nel 2023 si facciano le convenzioni e poi invece siamo costretti a chiudere i distaccamenti per carenza di personale. Siamo in stato di agitazione, sicuramente proclameremo uno sciopero a breve perché la situazione è critica e le difficoltà in caso di emergenza sarebbero enormi. Abbiamo sempre fatto denunce, qualcosa è cambiata sui mezzi, che però non possono soddisfare il territorio siciliano perché sono fatti di telai di resina. Chiudono spesso il Distaccamento Catania Sud, Palagonia, Vizzini, Paternò e Adrano, che sono quindi a servizio dimezzato. Abbiamo chiesto alla Prefettura di dare un ulteriore sollecito al dipartimento. Se non si studiano i territori oculatamente, saremo sempre in difficoltà”.