Si torna a parlare di rottamazione quater delle cartelle esattoriali. Una risposta, in arrivo da parte del Governo Meloni, che porterebbe ordine ai debiti non pagati dai contribuenti prima con la crisi legata al Covid, e, poi, con quella legata ai rincari energetici.
Per questo, la pace fiscale al centro della campagna elettorale del centrodestra potrebbe davvero rientrare tra i primi provvedimenti del nuovo governo di Giorgia Meloni.
Una rottamazione, la quarta, che, secondo le ipotesi, interesserebbe le cartelle fino al 30 giugno 2022 in modo da mettere ordine nei debiti non pagati dai contribuenti prima con la crisi legata al Covid, e, poi, con quella legata ai rincari energetici.
La pace fiscale in arrivo prevederebbe una sanzione del 5 per cento a forfait su quanto dovuto, senza pagare ulteriori sanzioni e interessi. Il piano di rateizzazione sarebbe al massimo di cinque (o dieci) anni e automatica, indipendentemente dall’importo e dal reddito dei contribuenti. Inoltre, si ridurrebbe da 3mila a mille euro la soglia massima di debiti che possono essere stralciati.
Attualmente, per importi fino a 120 mila euro, è possibile ottenere la rateizzazione direttamente online tramite il servizio ‘Rateizza adesso’ presente nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione oppure compilando il modello R1 da inviare via pec agli specifici indirizzi riportati su di esso. Nella domanda è necessario dichiarare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica senza però dover aggiungere alcuna documentazione.
Per importi superiori a 120 mila euro è possibile richiedere la rateizzazione presentando domanda tramite gli specifici indirizzi pec riportati nel modello da compilare. In questo caso è necessario allegare la certificazione relativa all’Isee del nucleo familiare per attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. Se la richiesta è accolta, è possibile anche in questo caso accedere al piano ordinario che consente di pagare il debito fino ad un massimo di 72 rate.
E’ possibile pagare il debito al massimo in 72 rate, cioè in sei anni. Grazie alle novità introdotte dal decreto Rilancio, possono presentare la domanda di rateizzazione per le somme ancora dovute anche chi non ha pagato o pagato tardi o in modo insufficiente le somme in scadenza nel 2019 della rottamazione ter, saldo e stralcio e definizione agevolata delle risorse Ue.
In attesa della quarta, è bene ricordare, come e quando sanare la posizione con la rottamazione ter.
La legge di conversione del decreto Sostegni-ter ha esteso i termini secondo i quali i pagamenti delle rate scadute nel 2020, nel 2021 e durante il 2022 sono considerati tempestivi se effettuati entro il 30 novembre di quest’anno.
Si tratta di un ulteriore rinvio, considerando che il termine ultimo per pagare le rate in scadenza nel 2020 era stato fissato inizialmente al 30 aprile del 2022 e quello per saldare il dovuto relativo al 2021 era stato fissato al 31 luglio 2022. Il risultato della rottamazione è apparso deludente e un ulteriore ampliamento dei termini è sembrato opportuno.
Va anche segnalato che, secondo i termini di legge 119/2018, le scadenze contemplano 5 giorni di tolleranza e che questo, nel caso della scadenza del 30 novembre 2022, dà tempo di adempiere entro l’8 di dicembre (nel computo non sono in inclusi i fine settimana).
Il decreto Sostegni prevede lo stralcio dei debiti residui inferiori ai 5mila euro vantati dall’Agente per la riscossione dal 1. gennaio 2000 al 31 dicembre del 2010.
Possono beneficiare dello stralcio le persone fisiche e quelle giuridiche che nell’anno di imposta 2019 hanno percepito un reddito inferiore ai 30mila euro.
Ci sono carichi affidati all’Agente per la riscossione che non possono godere dello stralcio, ovvero: