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Sanità e rifiuti in Sicilia, Striscia La Notizia cita le inchieste del QdS

Il programma televisivo Striscia La Notizia, in onda ogni giorno su canale 5, cita ancora una volta il Quotidiano di Sicilia. E lo fa a proposito dei servizi realizzati dal nostro giornale su: l‘inizio dei lavori per il nuovo pronto soccorso di Villa Sofia di Palermo; il costo del servizio sanitario regionale in Sicilia; le condizioni della discarica di Bellolampo.

La sanità in Sicilia

Continua dunque l’attività giornalistica di QdS per sviscerare le tante contraddizioni del servizio sanitario in Sicilia. Se da una parte si provvede a dotare il territorio di un numero maggiore di posti per malati Covid e di presidi di pronto soccorso (l’ultimo quello consegnato oggi alla città di Catania, presso l’ospedale San Marco), dall’altra continuano a non essere tagliati gli sprechi.

La Sicilia registra il quinto valore più elevato a livello nazionale sulla spesa corrente del settore sanità. Spesa che, negli anni, aumenta costantemente: negli ultimi 16 anni ha subito un incremento di quasi 3 miliardi. Il 30% delle uscite va ai dipendenti e il 10% all’acquisto di prodotti farmaceutici.
Soltanto nel 2018 la Sicilia ha speso 9 miliardi per la sanità pubblica.

La questione rifiuti

Le battaglie del QdS si concentrano poi sulla necessità del superamento dei disservizi connessi allo smaltimento di rifiuti.
Nei mesi scorsi le foto delle città siciliane stracolme di immondizia hanno fatto il giro del mondo. Il tasso di riconversione dei rifiuti urbani in Sicilia continua a essere troppo basso, la raccolta differenziata procede a rilento e sono davvero pochi i comuni che riescono a procedere con la raccolta porta a porta. Problemi invece ampiamente superati al Nord che però subisce una piccola battuta d’arresto dalla pandemia. I Comuni “Rifiuti Free” del 2021 sono ben 423 al Nord e soltanto 162 al Sud.
In testa alla classifica di Legambiente, Trento, Pordenone, Treviso e Belluno.

Le discariche in Sicilia sono ormai stracolme. Quella di Bellolampo, nel Palermitano, è satura da diversi anni: “In questo momento – aveva confermato il presidente della Rap Giuseppe Norata al QdS, nel 2020 – non può più essere utilizzata. Abbiamo cinquemila tonnellate di rifiuti indifferenziati abbancati davanti il piazzale antistante l’impianto di Trattamento meccanico biologico, una presenza che interferisce negativamente con le operazioni di scarico dei compattatori che fanno raccolta in città. Inoltre, altre 25 mila tonnellate di indifferenziato sono nella stazione di trasferenza, un sito idoneo di stoccaggio, da sottoporre a trattamento”. Ed è sempre più urgente, ormai, dotare il territorio di termovalorizzatori d’avanguardia che possano risolvere il problema una volta per tutte.