Calmo e placido al passaggio dei fanti della nuova sinistra, Benigni e Ferragni, capitanati dal nuovo Diaz, Amadeus. La Caporetto del 25 settembre è alle spalle, e la nuova Force de Frappè dello spettacolo italiano è in marcia.
Quelli che vengono definiti i “Giornaloni di sinistra”, che prima snobbavano Sanremo, come massima espressione della cultura nazionalpopolare, il cui esegeta era Berlusconi, oggi mettono Sanremo in prima pagina. Hanno sostituito la piazza reale del milione di persone dell’ultima grande manifestazione della CGIL di Cofferati con la piazza mediatica di “fatti mandare dalla mamma”. Blanco è il nuovo simbolo bakuniano, la Ferragni la novella Rosa Luxembourg, Amadeus con la sua frase “Cambi canale!”, rivolta a Salvini, è il nuovo Che. Basta che si faccia crescere la barba e si metta un basco. I ragazzi della Zero generation che non hanno mai avuto i poster rivoluzionari appesi alle pareti ora possono scegliere i loro beniamini.
Tutto questo è consentito dalla frana politico-ideologica del più grande partito della sinistra, il PD. La scelta del suslov Bettini, ideologo di Zingaretti, era di affiancare i 5stelle per mangiarseli. Partirono per fottere e furono fottuti.
La pochezza del dibattito delle primarie, in cui ci sono solo tentativi, conditi da giuramenti sul manuale delle giovani marmotte, di smarcarsi da Renzi sono la cartina di tornasole di un vuoto di idee e visioni. Hanno abbandonato la seconda via, il socialismo reale, hanno deragliato sulla terza, quella blairiana, ora stanno inforcando il sentiero della solitudine delle Otto montagne di Cicognetti, opera magistrale per uomini soli. E qui si ritorna all’unica sinistra sintonizzata con il paese. La sinistra dei Pooh.
Così è se vi pare.