Una moltitudine trepidante, ordinata e commossa, come non la si vedeva da tempo in piazza Duomo, per i festeggiamenti di Sant’Agata d’agosto 2022.
Dopo due lunghissimi anni segnati dalle restrizioni pandemiche, la città di Catania ha riaccolto nuovamente “Sant’Aituzza” per le proprie strade in occasione dell’896° anniversario della traslazione delle reliquie della martire etnea da Costantinopoli.
Il cuore pulsante della città si è riempito di devoti – con tradizionale sacco bianco e non – che hanno cercato per tutta la serata del 17 agosto di incrociare lo sguardo di Sant’Agata.
In mezzo, anche tanti turisti provenienti dall’Italia e dall’estero che sono stati catapultati nel bel mezzo dei fazzoletti bianchi sventolati dai fedeli.
E c’è chi giura, tra i presenti, di aver visto un sorriso più luminoso del solito manifestarsi sul volto di Agata, gioiosa per l’emozione di ritrovarsi dopo tanto tempo ai suoi fratelli e alle sue sorelle.
Al termine della tradizionale processione, il busto reliquiario e il sacro scrigno contenenti le reliquie di Sant’Agata hanno fatto rientro in Cattedrale, accompagnati da invocazioni e applausi fragorosi. Quest’anno, comprensibilmente, ancora più forti che in passato.
“Sant’Agata è passata dopo due anni in mezzo alle strade principali di Catania. Le immagini più belle di questa processione sono state quelle delle vostre famiglie“, ha voluto sottolineare monsignor Luigi Renna prima della chiusura del sacello.
“Siamo tornati alla normalità, ma deve essere migliore quella del passato. C’è un virus che non scompare con il vaccino, è l’egoismo“, ha aggiunto l’arcivescovo metropolita, esortando i cittadini ad abbandonare ” tutto ciò che ci divide”.
L’arcivescovo metropolita ha poi affrontato il tema della dispersione scolastica alle pendici dell’Etna.
“Quando sono arrivato qui mi è stato detto che Catania è la città d’Italia che vanta la maggiore dispersione scolastica. Di questo peccato non dobbiamo macchiarci più”, ha aggiunto.
“Se metti il sacco a tuo figlio – ha concluso Renna – devi fargli vestire anche il grembiule della scuola. Lo devi educare. Essere devoto di Sant’Agata significa essere un buon padre di famiglia e un buon marito. Facciamo questa promessa ad Agata“.