Catania

Processione di S. Agata annullata, ma c’è chi propone una Festa in sicurezza

La proroga della sospensione delle processioni religiose visto il permanere dello stato di emergenza sanitaria, decisa qualche giorno fa dai vescovi delle diocesi siciliane, ha coinvolto ovviamente anche le celebrazioni in onore di S. Agata, profilando l’annullamento per il secondo anno consecutivo.

Eppure, da tempo, si va affermando un ampio fronte che chiede di stilare un piano per una festa in sicurezza, per permettere ai catanesi di riabbracciare – anche se in una forma diversa da quella tradizionale – la loro amata patrona.

Il Qds.it ha intervistato l’avvocato Piero Lipera, rappresentante dei portatori della candelora ortofrutticoli, che –  insieme ad altri – porta avanti le istanze di quanti vorrebbero che la festa si facesse.

La sfilata delle Candelore

Partiamo proprio dalla candelore, elemento caratteristico delle celebrazioni agatine, e da ciò che si  percepisce nell’ambiente: “Sono tutti vogliosi di ritornare a far girare i cerei dopo lo stop dello scorso anno. Lo chiedono a gran forza… Basti pensare all’iniziativa degli ortofrutticoli, che hanno realizzato delle felpe dove hanno stampato una mascherina e la scritta ‘rivogliamo la nostra festa’.

C’è il desiderio di fare una festa, però con raziocinio. Se tutti i portatori sono vaccinati ed hanno il Green Pass – si chiede Lipera – perché non possono girare per la città ad annunciare la festa? Mi pare che, ancora, non ci siano divieti alla circolazione. Sugli autobus, ad esempio, si accede se muniti di certificazione verde. Perché vietare il giro delle candelore con le stesse condizioni? Non ci sarebbe alcun pericolo di contagio e, qualora ci fosse, sarebbero comunque a norma”.

Le celebrazioni del 4 e 5 febbraio

Il punto focale, però, è chiaramente quello delle celebrazioni del 4 e 5 febbraio, a proposito delle quali Lipera dice: “Si comprende, com’è ovvio, che non si può fare una processione integrale. Si può studiare però un luogo, magari all’interno di Piazza Duomo, dove mostrare il fercolo. Il Comune, insieme alle autorità, può predisporre un servizio d’ordine. D’altra parte, nel programma delle celebrazioni natalizie di Catania, sono previsti dei concerti, che non credo siano fatti per 40-50 persone. Ci sarà un’organizzazione ben precisa, del personale che controllerà il Green Pass. Perché non si può adattare per la festa?”.

“La richiesta, prosegue l’avvocato, è che si organizzi un tavolo tecnico dove ci siano la questura, la prefettura, il sindaco e la chiesa… Se poi ci vorranno convocare avremo l’opportunità di dire la nostra e di lanciare qualche idea. Faccio presente che l’ultima idea venuta fuori dal mondo dei cerei, è quella del museo delle candelore. Senza la nostra insistente voglia di fare, Catania non avrebbe avuto questo museo”.

Lipera, infine, sottolinea la comunione d’intenti e la stretta collaborazione con il Comitato dei Festeggiamenti e con il suo Presidente: “Il Comitato, nella persona di Riccardo Tomasello, ha invertito una tendenza. Prima, infatti, il mondo delle candelore era ritenuto il mondo dei criminali della festa. Chi li conosce, invece, sa che si tratta di gente realmente devota, di persone che sono vettori di tradizioni secolari, trasmesse di padre in figlio. Sempre grazie alle nostre proposte e proteste, finalmente, oggi le candelore hanno una dimensione civile dopo essere state considerate simbolo di inciviltà”.

Vittorio Sangiorgi