Agrigento

Scala dei Turchi, volontari al lavoro per cancellare lo sfregio alla scogliera

Quelli che vedete in foto sono gli operai del Comune di Realmonte, volontari, cittadini che dalle prime ore di questa mattina hanno deciso di ripulire la Scala dei Turchi dopo l’ultimo sfregio alla scogliera.

Ha fatto il giro di tutta l’Italia, la notizia e le terribili foto che ritraggono la marna bianca imbrattata con ossido di ferro che ha colorato di rosso quel bianco inconfondibile.

L’ultimo atto di vandalismo alla Scala dei Turchi

Anche in questa occasione, ignoti vandali si sono arrampicati sui gradoni di roccia imbrattando di rosso il promontorio immacolato al confine tra Realmonte e Porto Empedocle, la Vìgata dei romanzi di Andrea Camilleri.

Sul posto, invece del commissario Montalbano, si sono recati i carabinieri che hanno avviato immediatamente le indagini per identificare gli autori dello scempio. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta; il reato ipotizzato a carico di ignoti è di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico. La Scala dei Turchi è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico.

Musumeci e Samonà, “Atto di vandalismo vigliacco”

Il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Alberto Samonà parlano di “un atto di vandalismo vigliacco” e auspicano che i responsabili di questa “ferita al paesaggio e alla bellezza della Sicilia” vengano identificati e puniti al più presto. Un sopralluogo è stato compiuto anche dai tecnici della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrugento, i quali hanno stabilito che per imbrattare la marna è stata utilizzata polvere di ossido di ferro.

La vernice rossa usata per sfregiare la scogliera di Realmonte

Un materiale che si colora di rosso a contatto con l’acqua e che dovrebbe essere eliminato facilmente, come conferma il fatto che le onde del mare hanno già parzialmente ripulito la zona bassa della scogliera. Questa circostanza potrebbe avvalorare l’ipotesi di un gesto dimostrativo, più che la volontà di deturpare irrimediabilmente uno dei tesori naturalistici della Sicilia, per accendere nuovamente l’attenzione su una vicenda controversa.

Scala dei Turchi, una vicenda controversa

La Scala dei Turchi è stata infatti al centro di un lungo contenzioso giudiziario, che aveva portato anche al sequestro del sito da parte della magistratura, tra il Comune di Realmonte e il proprietario di alcune particelle, Ferdinando Sciabbarrà, come dimostrano in modo inoppugnabile alcuni documenti catastali che risalgono addirittura alle metà dell’800.

Sciabbarrà, nonostante una multa di quasi 10mila euro e un’inchiesta penale nei suoi confronti per occupazione di suolo demaniale e violazioni in materia di sicurezza e tutela di beni ambientali, si è visto restituire una parte della scogliera dal giudice che ha riconosciuto le sue ragioni. Di recente, attraverso il suo legale, Sciabbarrà si è anche dichiarato disposto a cedere le particelle di sua proprietà a condizione che sia istituita una riserva naturale. A questo punto l’ipotesi più accreditata è che la Scala dei Turchi venga acquisita definitivamente e interamente al patrimonio della Regione “impegnata da qualche anno assieme ad altre istituzioni – come sottolinea il presidente Nello Musumeci -, nella tutela e nella salvaguardia dell’integrità di questo meraviglioso angolo della Sicilia”.