Messina

Gli scenari per il post De Luca, Messina si interroga sul futuro

MESSINA – Campagna elettorale avviata per la squadra del sindaco Cateno De Luca, che “non lascia ma rilancia” come tengono a sottolineare i più vicini al primo cittadino.

Il 7 febbraio De Luca deporrà la fascia tricolore e dalla Regione dovrebbe arrivare un commissario a gestire il Governo di Palazzo Zanca fino a nuove elezioni. Il sindaco uscente, però, ha assicurato che sarà più presente che mai in questa fase politica: è infatti deciso a partecipare con un suo candidato sindaco, probabilmente una esponente della sua Giunta, alle amministrative che si potrebbero già tenere tra maggio e giugno, per concorrere poi a novembre alla Presidenza della Regione.

Ma non solo, De Luca sarà probabilmente anche tra gli aspiranti inquilini dell’Aula consiliare, capolista in qualità di trascinatore di consensi, per avere in Consiglio quella rappresentanza che non è riuscito a ottenere nel 2018. Una strategia, questa, che assessori e dirigenti delle partecipate dicono di condividere, così come nessuna voce di dissenso sembra si sia levata contro la scelta di chiudere la sfida amministrativa con un anno e mezzo di anticipo.

“Siamo tutti sulla stessa linea – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Alessandra Calafioresiamo al lavoro h24 e fino all’ultimo giorno presteremo il nostro servizio com’è giusto che sia. È stata una scelta condivisa dopo una discussione e un percorso. Abbiamo una visione di lungo periodo e la linea strategica è quella che il sindaco vuole portare avanti nell’interesse della città, ma anche della Regione”.

Gli assessori e i presidenti delle partecipate hanno consegnato la relazione di fine mandato: molti i risultati raggiunti, dicono. Tra questi “una raccolta differenziata a livelli europei”, mentre per altri non ci sarà il tempo di cantare vittoria ma la strada è tracciata. Dafne Musolino, assessore alle Attività produttive e alle Politiche ambientali, spiega come la scelta del sindaco si muova anche dalla necessità di riportare Messina al centro della politica regionale. “Messina – sottolinea – ha dimostrato con questa Amministrazione capacità di spesa, di organizzazione. Bisogna adesso garantirle la giusta rappresentatività anche nelle politiche regionali e poi nazionali”.

“Altra valutazione – aggiunge – riguarda ciò che abbiamo potuto fare senza avere alcun consigliere comunale eletto a sostegno. Fino a un certo punto il Consiglio, anche se con lungaggini e polemiche, ha dimostrato buonsenso votando i nostri provvedimenti, ma avvicinandosi la scadenza del mandato naturale è uscita fuori la politica più becera, quella che privilegia le ragioni di parte rispetto agli interessi della città”.

L’assessore cita a questo proposito la mancata approvazione del Consuntivo entro il 31 dicembre e la bocciatura del Piano Tari. “Andremmo incontro – spiega – a un anno e mezzo in cui saremmo sempre ostacolati e rallentati. È il momento quindi di dire agli elettori che abbiamo bisogno di un Consiglio che sappia tenere il passo di questa Amministrazione”.

Una linea condivisa non soltanto dagli assessori, ma anche dai presidenti delle partecipate, parte di questa squadra di governo da cui uscirà nelle prossime settimane il nome del candidato a sindaco che De Luca vorrebbe come suo successore. “Si va a elezioni anticipate – afferma Pippo Lombardo, presidente della MessinaServizi – perché con questo Consiglio non si può più continuare. I risultati di questi tre anni e mezzo sono stati ottenuti dalla squadra di De Luca, non da De Luca, che è stato un buon allenatore. Avere messo in rete tutte le società partecipate con un’unica strategia, avere fatto lavorare tutti gli assessori ha consentito di raggiungere l’80% degli obiettivi programmati”. Di quel 20% non realizzato, per De Luca, la colpa è del Governo Regionale.

Infine, Lombardo aggiunge qualcosa in più sull’identikit del prossimo candidato sindaco. “Tutti siamo candidabili – dice – e tutti siano disposti a sostenere chi verrà indicato, quasi sicuramente uno degli assessori”.

Una squadra, quella plasmata da De Luca, che in questo momento sembra non contemplare la sconfitta. “Quando si torna alle urne – conclude Dafne Musolino – ci si rimette in discussione e si deve essere pronti ad accettare il verdetto. Più tardi ci andiamo e peggio sarà, perché saremo messi sempre più in difficoltà. Ci consegniamo adesso al giudizio della comunità, forti della consapevolezza che abbiamo fatto tante cose e riteniamo che la città lo sappia”.