Politica

Schlein, l’esordio come “resa dei conti”: chieste dimissioni di Piantedosi

Il primo atto da segretaria del Pd in Parlamento per Elly Schlein è la richiesta di dimissioni al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

L’esordio di Elly Schlein alla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio si trasforma in una vera e propria “resa dei conti”.

Elly Schlein chiede le dimissioni di Piantedosi

Il punto di partenza di questo nuovo “scontro” politico è la strage avvenuta a Crotone, il naufragio costato la vita a oltre 60 persone e che ha già portato al fermo di due presunti scafisti. Schlein intende avere il quadro chiaro sulle “responsabilità politiche” del ministro Piantedosi.

“Noi attendiamo fiduciosi le risultanze delle indagini ma, dal punto di vista delle responsabilità politiche, già soltanto le sue dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni“. In particolare, la sua segretaria del Pd fa riferimento alle dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo Meloni sulla vicenda (tra loro, oltre a Piantedosi, anche Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti).

“Noi vogliamo andare fino in fondo e useremo ogni atto del sindacato ispettivo per fare piena luce sulle responsabilità del Ministero che Lei rappresenta e di quelli del ministro Salvini e del ministro Giorgetti”.

“Scontro” Schlein/Meloni

Al momento sono le due donne principali della politica italiana. Giorgia Meloni, premier; Elly Schlein, nuovo volto del PD italiano. E, con l’ennesima strage del Mediterraneo avvenuta appena pochi giorni fa, il tema immigrazione sembra essere già al centro del dibattito tra le rappresentanti delle due “anime” della politica nazionale.

Per Schlein, le parole di Piantedosi dovrebbero essere motivo di “riflessione profonda” per Giorgia Meloni. La neo-segretaria PD non fa mancare anche un riferimento agli interventi della presidente del Consiglio sul naufragio di Crotone come sull’aggressione squadrista al liceo di Firenze.

L’accusa a Piantedosi

“Sono rimasta molto colpita dalle sue parole di oggi. E non solo quelle di oggi: ricordiamo tutti che, dopo la strage, lei ha fatto dichiarazioni sul fatto che la disperazione non giustifica viaggi che mettono a repentaglio la vita dei figli. Dichiarazioni indegne di un ministro. Parole disumane, inaccettabili e non all’altezza del ruolo”, dichiara Schlein durante l’intervento alla Camera.

“Quelle dichiarazioni hanno trasformato le vittime in colpevoli. Io le chiedo: chi è lei per decidere cosa giustifica o meno la disperazione? Quale alternativa reale hanno le persone che fuggono in cerca di protezione, oltre a quella tra morire di torture e morire in mare? Cose che lei dall’alto dei suoi privilegi non ha vissuto neanche da lontano”.

Quindi la richiesta di chiarezza sulla vicenda: “Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quanto accaduto. Io non so se avete letto le parole del comandante Aloi della capitaneria di porto di Crotone che dice che c’erano le condizioni per salvare quelle persone. C’era mare forza 4 e non forza 8. Perché non c’è stato l’intervento della Guardia Costiera per evitare la strage?”.

Per la segretaria Schlein, le parole di Piantedosi non sarebbero “soddisfacenti” e sarebbe necessaria al più presto maggiore chiarezza sulle responsabilità del ministro in relazione a quanto accaduto pochi giorni fa. Così come la segretaria Dem adesso chiede di sapere perché la Guardia Costiera non sia stata attivata subito dopo i due tentativi falliti della Finanza di raggiungere l’imbarcazione.

Il parere della politica

Elly Schlein chiede le dimissioni del ministro Piantedosi e sembra avere il favore di tutta l’ala progressista della politica.

Calenda commenta su Twitter: “Piantedosi dal Dl Rave al ‘carico residuale’ per finire alle orripilanti dichiarazioni sui migranti e ai balbettamenti successivi (‘li andremo a prendere noi’), ha dimostrato di non essere adatto a fare il Ministro. Sarebbe saggio per il Governo chiedergli un passo indietro”.

Anche il Movimento 5 Stelle sembra chiedere a gran voce le dimissioni di Piantedosi, almeno sul piano ipotetico. Per i pentastellati, al ministro si rivolge Stefano Colucci: “Data l’evidente lacunosità del comportamento del Ministero, le reitero la richiesta di dimissioni e di venire urgentemente a riferire in aula”. D’accordo anche Più Europa e Verdi. Riccardo Magi, infatti, dichiara: “Lei ha citato Kennedy: ‘Non chiedetevi cosa può fare il vostro Paese per voi ma cosa potete fare voi per il vostro Paese’. Ma cosa può fare un ragazzino afghano per il proprio paese? E una famiglia di iraniani? Secondo me, dal nostro Paese, possono aspettarsi quello che prevede la Costituzione. Crediamo che lei dovrebbe rassegnare le dimissioni”. Stessa richiesta da Filiberto Zaratti di Avs.

Il centrodestra, però, sembra rimanere compatto a favore di Piantedosi. Il ministro degli Esteri, per esempio, ha replicato: “Il ministro Piantedosi mi sembra una persona che ha assolutamente a cuore le condizioni delle persone che sono in mezzo al mare e che devono essere soccorse, non è mai mancata un’iniziativa per soccorrere queste persone”, poi su quello che è accaduto “vediamo come sono le cose, bisogna fare ricostruzioni che rispettino la verità. Quando sono in ballo vite umane non bisogna mai strumentalizzare. La magistratura valuterà se ci sono state responsabilità, non posso dare io un giudizio sulle parole e su cosa è successo. Le forze dell’ordine sono convinto che abbaino sempre fatto tutto il possibile, la Guardia di Finanza è uscita in mare quella notte. C’è un’indagine e farà luce sull’accaduto, la magistratura farà chiarezza su tutto”.