SCIACCA – Si inforcheranno gli oculus per scendere nei fondali fino alla misteriosa Isola Ferdinandea, la sabbia nera la scopre profondamente vulcanica. Si entra nel carcere che un tempo era un convento dei Carmelitani. Si scoprono le regole delle novizie e si seguono sentieri tra le piante officinali. Ci si sentirà esperti viaggiatori consultando le antiche mappe di Sciacca, nobili nei palazzi baronali, ricchi imprenditori nelle dimore borghesi.
Questa sesta edizione delle Vie dei Tesori – dal 5 al 20 ottobre – cerca prospettive inedite per riscrivere una narrazione che attraversa Sciacca e i suoi immediati dintorni, alla ricerca di quella città contesa da fenici, greci, cartaginesi e romani, arabi e normanni, svevi e angioini, attratti dalle sue preziose polle di acqua termale. Ognuno ha lasciato un segno, e questo festival li accoglie tutti, trovando anche le tracce dei Peralta, nobili signori del luogo. Una narrazione “verticale” che passa da tredici luoghi, dalle cappelle gentilizie alle “fiuredde” popolari, dai palazzi privati alle cappelle dei pellegrini.
“Siamo entusiasti – hanno dichiarato il sindaco Fabio Termine e l’assessore alla Cultura Salvatore Mannino – del ritorno delle Vie dei Tesori, è un appuntamento che valorizza le nostre bellezze, e farà scoprire Sciacca anche ai cittadini. Con i nostri ragazzi, sentinelle di bellezza e di tutela del patrimonio”. Al festival di Sciacca partecipano, infatti, anche gli studenti dell’Iiss Don Michele Arena, dell’Iiss Tommaso Fazello e del liceo scientifico Enrico Fermi.
“Sciacca è meravigliosa – ha detto Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – e noi la riscopriamo ogni anno con cento ragazzi delle scuole, con le comunità e le istituzioni: è un programma da non perdere, partendo dalle esperienze e giungendo ai luoghi” .
Dal 5 al 20 ottobre, tre weekend, sempre sabato e domenica per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola e che quest’anno è diventato maggiorenne: era il 2006, infatti, quando nasceva la prima edizione a Palermo, dieci luoghi del tutto inattesi in seno all’Università. Da lì in poi il festival Le Vie dei Tesori ha aumentato i suoi visitatori anno dopo anno, si è allargato a tutta l’Isola, ha raggiunto numeri importanti e ha dovuto fare i conti con la pandemia, ma è stato tra le pochissime realtà italiane a non fermarsi mai, ridisegnando ciascuna visita. Nel 2023 il festival ha raggiunto le 250 mila presenze in 17 città, con una ricaduta economica sul territorio che ha superato sette milioni e seicento mila euro.
Sciacca lo scorso anno ha sfiorato i 2557 visitatori con una ricaduta economica sul territorio di oltre 102.200 euro. Dopo aver ammirato i Borghi dei Tesori a maggio scorso, e dopo aver chiuso la prima tranche in dieci città (un grande successo di visitatori tra Enna e Leonforte, Trapani, Mazara e Alcamo, Bagheria, Termini Imerese, Corleone, Messina e Caltanissetta), le Vie dei Tesori da sabato 5 a domenica 20 ottobre partiranno alla scoperta di altre sei città (con Sciacca, anche Ragusa e Scicli, Noto, Carini, Marsala); Palermo e Catania occupano come sempre tutto il mese di ottobre.
Una rassegna che ha saputo creare sinergie e dialogo con istituzioni dello Stato, Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, proprietari di palazzi nobiliari, senza sottolineare titolarità, il visitatore scopre e ama un luogo, non si chiede a chi appartiene; un festival che ha portato la cultura e la curiosità fuori dai siti istituzionali e dagli atenei, seminando conoscenza; ed è ormai diventato un format rodato, studiato nelle università.
Un festival che è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. E riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: si potrà andar per cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.