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Scioglimento Consiglio Maniace, il Tar chiede gli atti al Ministero

Il ministero dell’Interno entro tre mesi dovrà consegnare al Tar del Lazio tutti gli atti che nel maggio scorso hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Maniace per presunti condizionamenti della vita amministrativa da parte delle organizzazioni criminali locali. L’ha deciso la prima sezione del Tribunale amministrativo che ha aggiornato al 12 maggio 2021 la trattazione di merito del ricorso proposto dall’ex amministrazione con in testa l’ex sindaco Antonino Cantali.
Il Tar, “rilevato che gli atti istruttori, sulla base dei quali è stato emanato il provvedimento impugnato, costituiscono provvedimenti la cui conoscenza in forma integrale è necessaria ai fini del decidere”, ha ritenuto di “ordinare all’amministrazione il deposito di tutti gli atti e documenti, non ancora depositati, in base ai quali è stato emanato il decreto impugnato e, in particolare: la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 15 maggio 2020; la Proposta preliminare formulata dal Ministero dell’Interno e la correlata relazione istruttoria del 28 aprile 2020; il Decreto del Ministro dell’Interno in data 18 ottobre 2019, contenente la delega all’accesso ispettivo presso il Comune di Maniace; il Decreto del Prefetto della Provincia di Catania del 22 ottobre 2019 di nomina della Commissione di indagine; la relazione della Commissione di indagine del 22 gennaio 2020; il verbale di audizione dei dirigenti del Comune di Maniace e del segretario comunale”.

Precisando inoltre che tutti i documenti andranno depositati in versione integrale e privi di omissis, e che gli stessi, essendo classificati come ‘riservati’, saranno sottoposti a tutte le cautele previste dalla legge, è stato assegnato il termine di novanta giorni per il deposito di quanto richiesto; decisione del ricorso proposto rinviata a dopo l’udienza pubblica, già fissata il 12 maggio 2021.