Potrebbero verificarsi dei disagi in occasione dello sciopero generale di venerdì 26 maggio 2023, al quale potrebbero prendere parte anche i lavoratori dell’INPS. Ad annunciarlo è stato lo stesso Istituto di previdenza attraverso una nota ufficiale diffusa tramite il proprio sito web.
“Per l’intera giornata di venerdì 26 maggio, l’USB (Unione Sindacale di Base) e la FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) hanno indetto uno sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici e privati. Ha aderito il sindacato USB PI”, sottolinea l’Istituto.
“In relazione all’eventuale partecipazione di lavoratori INPS allo sciopero, potrebbero verificarsi disagi causati dall’attività ridotta”, precisa l’Istituto di previdenza.
L’agitazione dei dipendenti INPS potrebbe giungere proprio nelle ore – tra il 26 e il 27 maggio – in cui sono attesi i pagamenti di molte delle quote del Reddito di Cittadinanza per tutti quei beneficiari che hanno provveduto a rinnovare in tempo il modello ISEE per l’anno 2023.
Al momento, comunque, non sono stati annunciati ritardi dei pagamenti in merito a tale avvenimento. A meno di sorprese, quindi, l’erogazione del Reddito – così come di altri sostegni – dovrebbe essere effettuata regolarmente entro i tempi prestabiliti.
Già nei giorni scorsi molti percettori avevano espresso dei timori in merito a un possibile slittamento del pagamento del beneficio, a causa della data che, a maggio 2023, ricade di sabato. Tanti, infatti, hanno pensato che la ricarica del Reddito di Cittadinanza potesse essere effettuata lunedì 29 maggio.
Preoccupazione infondata poiché lo slittamento del pagamento avviene soltanto in concomitanza di una domenica o di un giorno festivo. La “regola” dello slittamento, in questo caso, non risulta valida nel caso in cui il 27 del mese cada nel giorno di sabato, in quanto lavorativo.
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