Sanità

Scuola, i presidi siciliani, “Green pass non basta per evitare la Dad”

Il ritorno tra i banchi per l’inizio dell’anno scolastico 2021/22 è sempre più vicino e, tra gli argomenti più dibattuti c’è quello del green pass, reso obbligatorio per docenti e personale ATA dall’ultimo decreto varato dal governo.

Una questione spinosa, vista la composizione della “variegata” popolazione scolastica e le criticità sull’applicazione del lasciapassare verde in simili contesti sociali.

Per affrontare al meglio questo tema il Quotidiano di Sicilia ha intervistato il prof. Maurizio Franzò, presidente di ANP Sicilia (Associazione Nazionale Presidi), e il docente Giorgio La Placa, coordinatore della Gilda degli Insegnanti per la provincia di Catania.

I dirigenti scolastici

“Sin da subito, esordisce Franzò, l’ANP ha ritenuto necessaria l’obbligatorietà della vaccinazione per il personale scolastico. Quando fu emessa l’ordinanza 75 dal Governo Regionale, finalizzata a dare corso ad un’azione di sensibilizzazione alla vaccinazione, abbiamo evidenziato delle criticità sulle procedure richieste ai Dirigenti scolastici, ma eravamo concordi sull’azione di sensibilizzazione. Con l’obbligatorietà del Green Pass mi pare che siano state pienamente recepite le indicazioni suggerite da ANP”.

“Le interlocuzioni con il MIUR? Con il Ministero abbiamo sempre un’interlocuzione sia formale che informale, a volte veniamo ascoltati a volte le risposte non sono sufficienti. Non dipende solo dal MIUR ma anche da altri dicasteri affrontare alcune problematiche, mi riferisco ad esempio alle coperture economiche di alcune azioni o all’ordine pubblico fuori dalla scuola od ancora al problema dei trasporti per gli studenti pendolari. Purtuttavia molte questioni trovano risposta altre, che hanno effetti su altri aspetti di natura economi co-sociale, non sempre vengono affrontati con la opportuna determinazione.

“Green Pass necessario per il ritorno definitivo in presenza? Sicuramente è una misura utile ma non sufficiente. Riteniamo che ancora c’è da fare in merito all’ampliamento degli spazi, ad una riduzione degli alunni nelle classi, ad un ampliamento degli organici del personale docente ed ATA, oltre al problema non affrontato degli studenti 12-19 anni. Basti pensare, evidenzia Franzò, che ad oggi per delle attività ordinarie di vita sociale (Ingresso nei Teatri, Musei, ristoranti al chiuso) è necessario il green pass anche per questa fascia di età. Rimane quindi da verificare le modalità per organizzare le attività extrascolastiche, se il Green Pass non diviene obbligatorio anche per gli studenti. Questo è un nodo da affrontare ma adesso concentriamoci sull’obiettivo: lezioni in presenza per tutti gli studenti”.

Ma come si stanno organizzando le scuole?: “Siamo in attesa di un conseguenziale ampliamento degli organici del personale ATA. Ampliamento necessario, poiché le misure adottate per essere applicate necessitano di ulteriore personale rispetto a quello ordinario che già, con molta fatica, deve affrontare le normali attività per la gestione di una scuola. Rimane in sospeso, precisa Franzò, l’elemento che da anni chiediamo ovvero il riconoscimento del Middle Management, di quel personale che, di fatto, oltre ad occuparsi delle attività ordinarie, svolge un ruolo centrale nel supporto organizzativo ed amministrativo. Abbiamo visto con favore l’introduzione di una figura, lo Psicologo, che di fatto non appartiene al personale di comparto e potrebbe essere l’inizio di un’introduzione dei “Quadri” nel personale scolastico. Abbiamo molto da fare se vogliamo una scuola che si proietti veramente nel XXI secolo scrollandosi di dosso tutto ciò che di superfluo appartiene al mondo della scuola del secolo scorso”.

Tema certamente controverso riguardante la verifica della regolarità del lasciapassare, affidata ai dirigenti scolastici: “Lo spirito di abnegazione dei Dirigenti Scolastici non può continuamente essere mortificato da continue richieste di adempimenti con l’aggravante della minaccia della sanzione. Certo il controllo deve essere eseguito ma basta semplicemente che si incrocino i dati in possesso del Ministero della Salute, che conosce chi ha il Green Pass, con il Ministero dell’Istruzione e comunicare alle scuole ed all’interessato l’adempimento obbligatorio. Mi rendo conto che la straordinarietà della misura e l’urgenza dell’applicazione lascia pochi spazi ma il vero problema è proprio questo: tutto in fretta e tutto all’ultimo minuto. L’inizio dell’anno scolastico è alle porte, bastava pensarci a giugno”.

I sindacati

“Imporre al personale scolastico l’obbligo della vaccinazione è il solito modo di agire della politica, che fa ricadere le proprie responsabilità sulle spalle del personale docente ed ATA. Per limitare la didattica a distanza, sottolinea La Placa, è necessario anzitutto ridurre il numero di alunni per classe e incrementare gli investimenti nelle strutture scolastiche e nei trasporti. È dovere costituzionale dello Stato comporre classi che non superino i 20 alunni, che facciano lezione in aule “abitabili” e con insegnanti stabili. Questa soluzione permetterebbe ai docenti di seguire meglio i ragazzi e far recuperare loro le lacune accumulate nei due anni di DAD. Oggi, il rapporto fra pandemia, vaccinazione e scuola è ancora lasciato al dibattito scientifico, un passaggio che non può essere gestito e risolto solo col richiamo all’obbligo di vaccinazione”.

Coinvolti dal governo nel processo decisionale?: “Ai tavoli di concertazione sono stati invitati solo i sindacati confederali. Non è il modo migliore della politica di dare dignità al lavoro che quotidianamente viene fatto dal personale scolastico.”

Ma quanti sono, in percentuale, docenti e lavoratori ATA attualmente vaccinati?: “Il governo nazionale non ha mai fornito i dati sui contagi a scuola, più volte richiesti dalla Segreteria Nazionale della Gilda degli insegnanti. Dai media nazionali abbiamo appreso che sarebbero circa 200 mila i docenti ai quali dev’essere somministrato il vaccino. Non conosciamo ancora la percentuale di docenti e personale scolastico che, a livello regionale e provinciale, si è sottoposto alla vaccinazione. Anche in questo caso abbiamo più volte sollecitato la comunicazione dei dati ma l’invito è rimasto inascoltato.”

Infine affrontiamo con Giorgio La Placa due aspetti particolarmente critici, uno relativo alle soluzioni alternative per soggetti, come gli immunodepressi, che non possono vaccinarsi e l’altro riguardante le conseguenze sul piano lavorativo per quanti fossero sprovvisti di Green Pass:

“C’è una circolare del Ministero della Salute del 4 agosto 2021, che prevede l’esonero dall’obbligo vaccinale del personale scolastico affetto da specifiche patologie, addirittura con il rilascio delle Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2. Non è previsto, purtroppo, il prezzo agevolato per i tamponi. Gilda insegnanti richiede la possibilità di utilizzare i tamponi salivari, da fornire gratuitamente al personale scolastico”.

“In assenza della vaccinazione, il personale scolastico dovrà subire il tampone ogni 48 ore. Nel caso di rifiuto è prevista la sospensione dello stipendio. Questa misura mi sembra assurda, in quanto il Green pass di per sé non garantisce il non essere contagiato né essere contagioso, inoltre non è previsto alcun obbligo per gli alunni e per le famiglie degli alunni, con i quali comunque saremo a stretto contatto quotidianamente”.

Vittorio Sangiorgi