Scuola

Prefetto Palermo: “Scuola? Ordinanze impugnate dai cittadini”

In Sicilia molte scuole sono rimaste chiuse con ordinanza dei sindaci, decisione presa a pochissime ore dalla loro apertura disposta dalla Regione a seguito della riunione della task force. Così, già da oggi, gli studenti della maggior parte dei comuni siciliani rimarranno a casa fino a domenica, vista la delicata situazione epidemiologica. Questo per un rimpallo tra Regione e Comune, con in mezzo i Presidi che sperano almeno di attivare la Dad.

Palermo, Catania, Siracusa, Trapani, Enna, Messina e Agrigento, dopo la presa di posizione dell’Anci Sicilia, hanno optato per la chiusura. Con Messina e Agrigento che hanno visto però immediatamente impugnate le ordinanze. Ma non solo, perché ultimo in ordine di tempo è stata iscritta a ruolo al Tar Palermo al numero 64/2022 anche l’ordinanza del Comune di Palermo. Con istanza di emissione di decreto cautelare.

Il prefetto di Palermo

“L’impugnativa delle ordinanze è stata sempre fatta da chi ne abbia interesse”, spiega all’Italpress, il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, che aggiunge: “L’articolo 50 del Tuel – Testo Unico Enti Locali attribuisce al sindaco la possibilità di emettere un’ordinanza come amministratore, come capo dell’amministrazione. Ed a Messina l’impugnativa è stata fatta dai cittadini. Ribadisco il ricorso può essere impugnato da chiunque.
Se fosse stato adottato con altre formule – articolo 54 del Tuel – come ufficiale di governo il Prefetto avrebbe potuto annullarla. Nelle ordinanze dei sindaci, invece, viene richiamato il ricorso gerarchico al presidente della Regione, come autorità sanitaria, o al Tar. Abbiamo già richiamato ieri l’attenzione dei sindaci sul quadro normativo, adesso c’è anche un’ordinanza dal Tar della quale metteremo a conoscenza i sindaci”.

In classe in 22 Comuni del Trapanese

L’ok per il ritorno tra i banchi di scuola, è stato dato dai sindaci dei Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Mazara del Vallo, Marsala, Paceco, Pantelleria, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice, Vita.

Una disposizione dell’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, impone ai sindaci, prima di adottare qualsiasi provvedimento di sospensione delle attività didattiche, di chiedere espresso parere all’Asp. Un’indicazione, spiegano i sindaci dei 22 Comuni del Trapanese, che “limita ulteriormente l’autonomia” degli amministratori. Il dipartimento di Prevenzione dell’Asp Trapani ha proposto al presidente della Regione siciliana l’istituzione della zona arancione per quasi tutti i Comuni dell’ex Provincia di Trapani ma “non è stata emessa alcuna ordinanza in merito”.

A Trapani scuole chiuse fino al 21 gennaio

Il sindaco Giacomo Tranchida ha firmato l’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole in presenza, dagli asili nido alle superiori fino al 21 gennaio.

Fino al 21 gennaio le scuole, si legge nell’ordinanza, “potranno assumere ogni misura utile a garantire il diritto all’istruzione e all’inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
Le scuole molto probabilmente si adopereranno con la didattica a distanza, è impensabile infatti un’altra settimana di “vacanza” per gli studenti trapanesi.