Messina, il ritorno a scuola per molti è già posticipato - QdS

Messina, il ritorno a scuola per molti è già posticipato

Lina Bruno

Messina, il ritorno a scuola per molti è già posticipato

venerdì 11 Settembre 2020

Non tutto è ancora pronto per accogliere sui banchi i ragazzi del capoluogo e della provincia. Necessario rispettare le linee guida imposte per la prevenzione del Coronavirus

MESSINA – Per buona parte delle scuole messinesi la campanella di avvio del nuovo anno scolastico suonerà il 24 settembre. Non tutto infatti è ancora pronto per affrontare in sicurezza il ritorno degli alunni in aula e le carenze di sempre rendono più complicato rispettare le prescrizioni anti Covid imposte dalle linee guida del Governo.

Ad agosto il Comune aveva pubblicato una manifestazione d’interesse per reperire aule da affittare. “Dai privati – ha spiegato Salvatore Mondello, assessore ai Lavori pubblici e all’Edilizia scolastica – sono arrivate 16 proposte, di cui dodici considerate ammissibili e idonee ad accogliere aule scolastiche, sufficienti a soddisfare le richieste dei dirigenti scolastici per garantire il regolare svolgimento delle lezioni in orario antimeridiano per tutte le scuole cittadine senza alternanza di turni. Nell’eventualità di spostamento degli alunni verranno presi in considerazione plessi dello stesso comprensorio”.

Il problema sollevato da alcuni dirigenti scolastici infatti è proprio quello legato ai disagi, conseguenti all’eventuale spostamento degli alunni in plessi lontani da quello centrale, soprattutto per le famiglie che hanno più figli e devono organizzare la loro gestione con gli impegni lavorativi. A trasferimenti nella parte opposta della città molti presidi preferirebbero la collocazione di strutture prefabbricate nei cortili, ma questa eventualità pare sia stata superara. Alcuni istituti, per le aule mancanti hanno trovato spazio nelle parrocchie o nei plessi religiosi.

A livello provinciale la situazione appare più complessa. Secondo un report dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione sono circa trecento le aule necessarie. Una tabella aggiornata di continuo con le indicazioni dell’Ufficio scolastico regionale indica che 85 di queste aule sono state individuate e disponibili; trenta sono quelle su cui si sta intervenendo con lavori di adeguamento. Per altre 88 aule gli spazi sono stati trovati ma risultano in corso interlocuzioni con gli Enti locali per il fitto o il comodato d’uso. In 57 casi, invece, non sono stati ancora programmati i lavori e infine per circa sessante aule non ci sarebbero ancora soluzioni.

Per questo quindi molti istituti comprensivi della provincia slitteranno l’apertura al 24 settembre, come la maggior parte di quelli della città capoluogo. In provincia i casi più problematici si sono presentati a Barcellona, Giardini, Novara di Sicilia, Terme Vigliatore e Villafranca. Il Comune e la Città metropolitana hanno potuto usufruire in modo consistente dei fondi che lo Stato ha messo a disposizione degli Enti locali per far fronte alle spese extra per la individuazione di spazi aggiuntivi nei casi in cui non ci fossero aule a sufficienza. Su una dotazione complessiva di 70 milioni di euro, a Messina sono stati assegnati circa 3,5 milioni di euro. Il 5% dell’intero budget messo a disposizione dal ministero per l’Istruzione. Segno della criticità in cui versano da sempre le strutture scolastiche cittadine e che si presentano ad ogni avvio di anno scolastico, a prescindere dall’emergenza sanitaria che ha segnato il 2020.

In parallelo il Comune di Messina sta affrontando il problema delle certificazioni. Come si ricorderà ad agosto 2018 – Cateno De Luca era sindaco da due mesi – si scoprì che su 104 edifici scolastici comunali solo sei avevano tutte le carte in regola con verifiche antisismiche e certificati antincendio. Arrivarono le ordinanze a scombinare quell’anno scolastico, ma da lì è iniziato un percorso per la messa a norma, con progetti da predisporre e fondi da reperire per l’adeguamento delle strutture. Dopo una serie di verifiche e indagini il Comune ha predisposto 62 progetti di adeguamento e miglioramento sismico, mentre la Città metropolitana presenterà nove progetti per l’importo di 10 milioni di euro. A distanza di due anni sono state effettuate le verifiche in 28 scuole, 33 sono in fase di esecuzione, 33 con gare in corso e cinque da affidare.

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