CATANIA – Un risultato importante, soprattutto di fronte il dilagante astensionismo. Sebastiano Anastasi, presidente del Consiglio comunale di Catania ed esponente autonomista da sempre, commenta il risultato delle Europee che hanno consacrato Forza Italia primo partito sull’Isola, traguardo raggiunto anche grazie all’apporto del Mpa di Raffaele Lombardo e della Dc di Totò Cuffaro.
E Anastasi commenta proprio questo, evidenziando la grande volontà dei siciliani di avere una rappresentanza politica moderata, da un lato, e candidati giusti al posto giusto. Questo, secondo il presidente del Consiglio comunale etneo, il combinato disposto che avrebbe permesso di ottenere importanti consensi. “Avere una forza moderata e candidati credibili è stato sicuramente utile a raggiungere il risultato – commenta -. Sono rimasto particolarmente colpito dal film di Paola Cortellesi e devo ammettere che riacquistare il sapore del voto pur di fronte alla forte astensione è stato un risultato meraviglioso, soprattutto per Caterina Chinnici che non potevo non sponsorizzare per la sua storia personale e professionale e per i valori che rappresenta”.
Non nasconde l’entusiasmo Anastasi, e non lo perde neanche quando, smessi i panni dell’esponente politico, veste quelli di consigliere comunale. Anzi, di presidente dell’assemblea cittadina. Perché il voto europeo potrebbe portare a un rimpasto di Giunta a Catania: se non altro per la sostituzione del probabile nuovo deputato all’Ars, Salvo Tomarchio, attuale assessore all’Ecologia. Eppure, secondo Anastasi, non vi sarà alcun rimpasto, almeno non su spinta degli autonomisti. “Se intende o meno fare un rimpasto, bisogna chiederlo al sindaco – afferma -. Se devo parlare di casa mia, è indubbio che quello che esce rafforzato dal voto europeo è sicuramente il progetto autonomista, forte della spinta al decentramento, alla solidarietà sociale, alla democratizzazione dei processi. Se questo si tramuterà in un rimpasto – ribadisce – lo valuterà il sindaco nell’ambito della colazione”. Anastasi sottolinea il fatto che il sindaco Trantino sia sostenuto dalla politica e a questa deve guardare. “Enrico Trantino è solido – conferma – ma non è espressione civica”.
Insomma, magari non immediatamente – non è loro costume – ma è probabile che, prima o poi, gli autonomisti faranno valere la forza consegnata dalle urne. Questo, però, non significa immaginare una guerra con l’amministrazione. “Ritengo che da parte del Mpa ci si debba aspettare quel che è accaduto negli ultimi anni – spiega Anastasi -: nessuna pressione, ma critiche politiche che ritengo siano importanti quando si ricopre il ruolo di consigliere comunale. Quando il Movimento per l’autonomia pone un problema, in realtà lo sta ponendo per tutti i partiti. Se guardiamo all’ultimo anno di attività di questo Consiglio, le critiche sono state avanzate nell’esercizio del diritto-dovere regolamentato dallo statuto, di poter dire la propria e di arrivare dove l’amministrazione, impegnata in tantissimi problemi, non arriva”.
Un gruppo attivo, quello del Mpa, che emerge forse anche di fronte anche ai numeri scarni dell’opposizione; una compagine che fa il pungolo costante dell’amministrazione per affrontare grandi questioni, come il porto, l’aeroporto, le assunzioni. “Tutte mozioni che poi ha approvato l’intero Consiglio comunale – sottolinea Anastasi -. Nessun tira e molla: stanno facendo i consiglieri e io rivendico con orgoglio un Consiglio comunale attivo, che parli su tutto e che chieda tutto”.
È positivo, dunque, il giudizio sull’operato del senato cittadino. “Va riconosciuta la serietà dei consiglieri comunali, delle opposizioni. Molti consiglieri, anche se giovani, sono realmente, concretamente e in alcuni casi rabbiosamente, legati a Catania e alle periferie – dice -. E tengono un orecchio teso per ascoltare il dolore, il grande dolore di questa città che non possiamo non ascoltare”.
Un lavoro non semplice, tanto più da tradurre in azione politica. “Il Consiglio usa i mezzi che ha – prosegue Anastasi – ma in Italia sono stati azzoppati non avendo potere né possibilità di utilizzare i fondi”. Un aspetto su cui il presidente e amministratore di lungo corso insiste è l’impossibilità di portare avanti istanze poi stoppate, spesso, dai pareri tecnici negativi dei dirigenti. “Non esiste un organismo terzo che verifichi come sia stato emesso il parere – tuona -: questo castra e mozza il Consiglio comunale e le sue volontà”. È successo, ad esempio, in relazione alle stabilizzazioni: alcune consigliere chiedevano fosse data priorità agli assistenti sociali ma il parere negativo ha bloccato tutto. “Le consigliere che hanno presentato la richiesta non hanno ricevuto spiegazioni – racconta -. Non è una cosa da nulla: credo che la questione vada affrontata e la soluzione trovata”.
Anastasi parla anche della questione urbanistica, della nascita di nuovi palazzi in diverse parti della città, e delle decisioni “a colpi di varianti”. Ribadendo che, “purtroppo il Consiglio non ha potere. Il problema è che deve intervenire la politica che detta la linea – dice -: siamo fiduciosi e attendiamo. Abbiamo visto il vicesindaco Paolo La Greca molto attivo sul piano delle pedonalizzazioni e ci auguriamo che il suo valore aggiunto di urbanista riconosciuto, trovi al più presto luce con il Piano urbanistico. Credo che ci stiano lavorando. In ogni caso – sottolinea – ritengo sia arrivato il momento per il Consiglio di fare il punto su alcune cose importanti, vedere quali risposte arrivano e poi decidere cosa fare. Sul Piano regolatore, abbiamo un punto di partenza, le Linee guida approvate sotto la Giunta Pogliese: aspettiamo al varco l’amministrazione perché il Consiglio comunale si è già espresso sulla programmazione urbanistica della città”. Sulla questione Anastasi ha un’idea: parlare con i capigruppo e convocare gli Stati Generali sull’urbanistica, coinvolgendo personalità importanti ed effettuando un lavoro parallelo a quello dell’amministrazione comunale.
Anche qui ci sono delle aspettative; d’altronde i vertici sono ancora quelli di quando a Palazzo degli Elefanti sedeva Salvo Pogliese. “Che io sappia – afferma Anastasi – non ci sono richieste particolari da parte nostra, però è ovvio che sono stati stipulati degli accordi come in ogni coalizione. Noi non siamo in un progetto civico – insiste – ma di centrodestra, e le partecipate non rispecchiano il dato elettorale”.