ROMA – Ieri a palazzo Madama il Senato ha discusso e votato le mozioni sulla Tav. I documenti esaminati erano sei, fra i quali quello contrario all’opera e presentato dal M5s. Come era prevedibile, date le posizioni opposte, mostrate dall’inizio della legislatura, dalle due forze di maggioranza del Paese sulla realizzazione della Torino-Lione, quello a cui si è assistito è stato a giusto titolo definito uno spettacolo “tragicomico” dal capo gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani.
A fine della discussione, durante le dichiarazioni di voto, il Governo ha dato indicazioni opposte rispetto ai voti della sua maggioranza e, una volta conclusa la votazione, la mozione “No Tav” del M5s è stata bocciata con 181 “no”, mentre le altri favorevoli all’opera sono state approvate.
L’inevitabile conclusione che se ne deriva è quella di una frattura tra Movimento e Lega, frattura che, anche se ancora non ufficiale, viene confermata dalla tensioni tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il ministro dell’Interno Matteo Salvini subito dopo la fine della votazione al Senato.
Il ministro pentastellato, infatti, alla luce delle parole di Romeo (Lega) in aula rivolte al partito di Di Maio sulla presa di “responsabilità politica sulle scelte dei prossimi giorni e dei prossimi mesi”, ha dichiarato che chi “vuole far cadere il Governo probabilmente è perché non vuole perdere le poltrone” dato che a settembre sarebbe previsto il “voto definitivo per il taglio dei parlamentari”.
Toninelli ha poi aggiunto: “Sono settimane che l’amico ministro Matteo Salvini attacca personalmente il sottoscritto e i ministri M5s. Ieri mi ha definito non all’altezza di un ministero. Non si sono mai sbloccate nella storia della Repubblica italiana così tante opere in un solo anno di ministero e non si sono mai usati così bene i soldi degli italiani. Abbiamo fatto tante cose buone insieme, possiamo fare tante altre cose insieme se c’è buona volontà. Vediamo se la Lega la pianta di contestare personalmente e falsamente: ho sbloccato la Asti Cuneo dopo dieci anni, l’ho fatto io, non ci sono sottosegretari leghisti. Salvini vuole andare al voto? – ha concluso Toninelli – Vuole far crollare il governo? Dica perché non inventi cose: io sto lavorando molto per il paese e anche tantissimo per le regioni del nord, del suo partito”.
Tardano ad arrivare i commenti sia del Premier sia dei suoi due vice, che, appena finita la seduta a palazzo Madama, sono caduti in un silenzio tombale, lasciando l’aula senza esprimere un parere sull’accaduto. La rottura di questo silenzio probabilmente avverà con la conferenza stampa che Conte terrà oggi.
A spingere la caduta del Governo sono anche le pressioni dell’opposizione, che chiedono al Primo ministro Giuseppe Conte di predere atto della crisi di Governo e di recarsi immediatamente al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella per riferirgli della situazione che si è creata. Forza Italia spera che non si creino altre maggioranze ma si vada a elezioni anticipate.
Per il segretario generale del Pd Luca Zingaretti “La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”.