A meno di un mese dall’inizio della Serie A, proseguono le trattative tra Sky, Tim e Dazn per siglare un accordo che permetta di trasmettere tutte le partite del massimo campionato sul decoder Sky Q.
Attualmente, i diritti per la diffusione in diretta dei match di Serie A appartengono a Dazn (il servizio ne manda in onda 7 per turno) e rimarranno nelle mani del colosso britannico fino al 2024.
Tuttavia, già a partire dalla scorsa stagione, sono stati numerosi i disservizi riscontrati dagli abbonati Dazn.
I problemi di trasmissione in streaming hanno impedito a molti utenti che avevano sottoscritto un abbonamento di seguire le gare correttamente. I blackout e i ritardi del segnale hanno generato un vistoso calo dell’audience.
Inoltre, il recente innalzamento dei prezzi dell’abbonamento da 19,99 euro al mese a 29,99 euro mensili (il cambio ti tariffa avverrà dal prossimo 2 agosto) ha generato ulteriore malcontento tra i consumatori.
Campanelli d’allarme che non erano passati inosservati alla Lega di Serie A.
Ecco, quindi, la soluzione: riportare i canali di Dazn su Sky. Un modello che andrebbe ad ampliare quello già in vigore per bar, hotel e ristoranti.
Per queste attività commerciali, infatti, Sky ha stipulato nel 2021 un accordo triennale con Dazn per la trasmissione degli eventi sportivi anche sul satellite.
Con l’ulteriore accordo, Sky non godrebbe di una sublicenza dei diritti, ma soltanto la possibilità di ospitare i canali Dazn nel suo bouquet.
Gli utenti dovrebbero comunque sottoscrivere un doppio abbonamento Sky-Dazn per vedere le partite di Serie A. Il telecomando dovrebbe essere unico.
In questo scenario, Tim (partner di Dazn) avrebbe la possibilità di rimodulare i propri accordi. Il gruppo pagherebbe la piattaforma streaming meno dei 340 milioni di euro a stagione pattuiti (si parla di una riduzione a 250 milioni) per ospitarla sulla propria app.
Di contro, sarebbe disposta a rinunciare all’esclusiva per permettere la diffusione del segnale di Dazn su Sky.