News - Cronaca

Servizi alla persona, gli italiani dicono sì alla gestione pubblica

All’indomani della crisi sanitaria, gli italiani si pronunciano in larghissima maggioranza a favore di un intervento diretto del pubblico nella gestione dei servizi alla persona e alle famiglie e, in caso di affidamento a soggetti privati, esprimono una chiara preferenza per le imprese che mettono al centro la persona e i suoi bisogni anziché il profitto, con un’indicazione specifica per le cooperative in determinate attività.

È quanto emerge da un sondaggio condotto nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop, ideato e realizzato dall’Area Studi dell’associazione insieme con il partner di ricerca Ipsos per osservare l’evolvere degli andamenti e delle percezioni dell’opinione pubblica italiana su alcuni fenomeni economici e sociali di interesse per la cooperazione, e per sondare il gradimento delle misure e dei provvedimenti in fase di ideazione, realizzazione e proposta.

I settori per i quali è più forte la richiesta di una gestione dei servizi prevalentemente realizzata da aziende pubbliche sono la scuola e la sanità (indicate dall’89% degli intervistati, con punte del 94% al Centro Nord), seguite dalla distribuzione dell’acqua (85%), dalla gestione ambientale (80%), dalla cultura (77%), dalla costruzione e gestione di case popolari (74%), dai trasporti locali (70%), dall’assistenza domiciliare (70%), dalla distribuzione di gas ed energia elettrica (64%) e dalle mense scolastiche (60%, con una punta del 71% al Centro Nord).

Agli intervistati è stato poi chiesto di esprimere una indicazione sulla tipologia di imprese alle quali potrebbe essere prioritariamente affidata la gestione dei servizi pubblici. Il 45% ha detto di preferire le imprese che non mettono al centro il profitto e la divisione degli utili, ma la persona e i suoi bisogni (indicazione preponderante tra gli over 50, nel Centro Nord e nel ceto popolare), il 28% qualunque soggetto privato purché fornisca il servizio ed il 24% le imprese che investono nel welfare per i propri dipendenti (preferenza maggioritaria nel Sud e isole). Significativa la percentuale (33%, con incidenza maggioritaria nel Nord Ovest) di chi affiderebbe comunque la gestione dei servizi solo ad aziende pubbliche.