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Sfiducia, Orlando sfida le opposizioni in Aula

E alla fine, mozione di sfiducia fu. È stato trasmesso tramite Pec, infatti, il documento che punta a concludere anzitempo l’esperienza Amministrativa del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Un’iniziativa sostenuta in particolare dai rappresentanti di Lega e Movimento 5 stelle in Consiglio comunale.

“Sono tante – ha sottolineato il capogruppo pentastellato Antonino Randazzo – le questioni irrisolte: dai cimiteri ai rifiuti, dalla cattiva manutenzione di strade e impianti sportivi e del verde alla mancanza di vera visione ambientale e del centro storico di Palermo. Non possiamo attendere il 2022. Palermo merita di voltare pagina”.

L’esito della mozione appare però molto incerto, come confermato dal capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile, Igor Gelarda. “Si tratta di un atto importante – ha spiegato – ma che rischia di restare solo un atto politico, una protesta dura, ma senza effetti pratici, se oltre ai 19 firmatari del documento non ci saranno altri cinque consiglieri comunali della maggioranza che, appena il documento verrà portato in Aula (e cioè entro trenta giorni), non decideranno di votare la sfiducia. Chi non voterà questa mozione non avrà più scuse davanti agli occhi dei palermitani”.

Non sembra per nulla intimorito il sindaco Orlando, che ha chiesto anzi al presidente Salvatore Orlando di calendarizzare l’atto in Consiglio comunale nel più breve tempo possibile. “Lo scrivente e tutti i componenti della Giunta – ha fatto sapere il primo cittadino in una nota – non parteciperanno fino a quella data ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni”.