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Sfratti e affitti non pagati, in Sicilia situazione drammatica: 50mila famiglie in difficoltà

“In Sicilia cresce l’emergenza abitativa. A causa della crisi energetica, i costi sono aumentati e sempre più famiglie si ritrovano in forte difficoltà nel pagamento del canone. A peggiorare la situazione, dopo la pandemia, anche la fine del blocco degli sfratti. Si stima così che circa 50 mila nuclei familiari si trovano in forte stato di sofferenza, sotto sfratto per morosità incolpevole o in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Diecimila sono poi gli invisibili senza fissa dimora. Un quadro drammatico a cui oggi è necessario dare subito risposte concrete e su cui abbiamo chiesto l’intervento del governo regionale”. A lanciare l’allarme sono Sunia, Sicet e Uniat e Cgil, Cisl e Uil Sicilia che, insieme alle segreterie nazionali, hanno avviato il percorso di mobilitazione.

Le famiglie siciliane non riescono a pagare l’affitto

Lunedì 21 marzo, alle 10, i sindacati saranno davanti alla prefettura di Palermo con un presidio per supportare la manifestazione nazionale del 22, a Roma, a cui parteciperà anche la delegazione siciliana. Nell’Isola, sottolineano i sindacati, le famiglie in affitto sono il 14% del totale. Almeno il 40% prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto e il 24% (67mila) negli ultimi 12 mesi ha accumulato ritardi nel pagamento dei canoni. L’affitto incide sul reddito familiare medio-basso tra il 35% e il 40%. Nel 2019 sono stati emessi 2.670 sfratti, 6.743 sono state le richieste di esecuzione e 1.492 gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Nel 2020, nonostante il blocco, ne sono stati emessi 1.636, oltre duemila sono state le richieste di esecuzione.

Le proposte al governo

Oggi però i numeri sono raddoppiati e sono circa 20mila le famiglie interessate da queste misure. I sindacati degli Inquilini hanno chiesto al governo regionale di farsi parte attiva nei confronti del governo nazionale nel sostenere le proposte “per ottenere un rifinanziamento dei fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole; direttive chiare per rimuovere gli ostacoli per la redazione e l’attuazione di protocolli utili a scongiurare che le famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole restino senza casa; l’incremento della detrazione sui canoni pagati dagli inquilini con redditi inferiori ai 30 mila euro; la regolamentazione delle locazioni brevi di tipo turistico; norme e incentivi fiscali per la rinegoziazione dei canoni di locazione; l’estensione a tutti i Comuni della possibilità di applicare i canoni concordati in regime agevolato e di ripensare l’applicazione del regime della cedolare secca ai canoni liberi”.

“Il governo regionale, tutte le forze politiche, l’Anci – concludono – devono ridefinire concordemente l’impianto normativo dell’edilizia residenziale, sostenere e sollecitare l’istituzione delle commissioni provinciali per la mediazione tra inquilini e proprietari tutelando così chi subisce uno sfratto per morosità incolpevole”.