“Non andrò in vacanza, così come non ci sono andato l’anno scorso per l’emergenza incendi: non mi sembrerebbe responsabile lasciare la mia terra, seppur ne avessi bisogno. C’è un’emergenza siccità senza precedenti, resterò a Palermo a coordinare le azioni della Protezione civile e sentendo Palazzo Chigi. È un evento straordinario figlio delle mutazioni climatiche“. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in un’intervista a IlSicilia.it sulla questione siccità.
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“Quando due anni fa ho detto sì a chi sosteneva la mia candidatura ho preso un impegno con la terra che amo – continua Schifani -. Non è un compito facile perché è un sistema completamente diverso da quello nazionale, con una volontà ricorrente di non decidere e sistemi amministrativi che rallentano i sistemi decisionali”.
“Abbiamo già stanziato 50 milioni per l’agricoltura – sottolinea il Governatore – e siamo pronti a mettere altre risorse a settembre. Abbiamo cominciato con la distribuzione di fieno e derrate agricole e stiamo lavorando sull’esenzione dal pagamento dei canoni irrigui. La collaborazione con il comparto è strettissima, siamo consapevoli che l’agricoltura è stata colpita in una maniera senza precedenti”.
“Da quando mi sono insediato questo governo ha erogato 1,8 miliardi di euro, in più l’ultima manovra ha visto l’erogazione di 50 milioni su vari fronti. I rapporti con i vertici di Anci non sono perfettamente idilliaci, perché mi sono ritrovato fin da subito contestato: temo che la rappresentanza di questo ruolo da chi fa politica contro il governo nuoce”.
“In questi anni non ho mai letto un comunicato che riconoscesse gli sforzi finanziari che stiamo facendo – sottolinea il Presidente della Regione -. È un dato oggettivo, ma vado avanti per la mia strada. Ho trovato una Sicilia con le discariche stracolme e un sistema di raccolta differenziata che funziona poco. Mi sto impegnando per realizzare i termovalorizzatori e ho stanziato le somme nel Fondo sviluppo e coesione. Abbiamo individuato le aree e vogliamo realizzarli entro questa legislatura”. Ma non solo, si registra anche “un aumento delle entrate fiscali, che deriva da un maggior gettito, figlio di un aumento del Pil: la Sicilia cresce quanto il nord e questo non era mai successo. La politica di questo governo guarda alla maggiore liquidità delle imprese: abbiamo velocizzato i pagamenti nei loro confronti e varato misure che comporteranno la riduzione del costo del denaro”.
“C’è molta fiducia nel mondo imprenditoriale, anche perché abbiamo semplificato i tempi di autorizzazione degli investimenti. Pure al nord si sta spargendo la voce che investire in Sicilia è possibile. Contro il caro mutui abbiamo realizzato una misura che consentisse a 30 mila famiglie di vedere decurtati gli interessi pagati per l’acquisto della prima casa“.