Numeri che ci fanno arrossire ma soprattutto arrabbiare: sono quelli che vengono fuori dalle statistiche Eurostat sull’occupazione nel 2021 e che fotografano l’ennesimo record negativo per la Sicilia.
Anche stavolta la figuraccia non è “nazionale” ma di proporzioni ben più ampie: l’Isola, infatti, registra un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 41,1%: il dato peggiore di tutta l’Unione europea (ad essere prese in esame sono state 229 regioni, ndr).
La Sicilia sprofonda così negli abissi delle classifiche europee e con essa tutto il Sud Italia: la Campania registra un tasso del 41,3%, la Calabria del 42% e la Puglia del 46,7% a fronte di un tasso medio del 68,4% per l’Ue a 27 che nel 2030 punta addirittura a raggiungere il 78%. Obiettivo ambizioso tra l’altro già raggiunto da Paesi Bassi (81,7 %), Svezia (80,7 %) e Repubblica Ceca (80,0 %) che presentano i tassi in assoluto più elevati di tutta l’Unione europea, con più di otto persone occupate su dieci (nella fascia fascia 20-64 anni).
Numeri, questi, che ci restituiscono il senso della distanza siderale che ci divide da un’Europa che va avanti mentre noi, perennemente indietro e in ritardo, arranchiamo.
Numeri, ancora, che diventano… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI