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L’energia prodotta grazie al fotovoltaico grande opportunità, ma troppa speculazione

Il fotovoltaico, quindi l’energia prodotta tramite energia solare e servendosi dagli appositi pannelli, rappresenta una grandissima opportunità, ma al contempo sta diventando una “giungla” per i troppi investimenti che vengono fatti nell’Isola. La Coldiretti ha lanciato l’allarme per la speculazione senza precedenti che si sta creando attorno ai numerosi investimenti nel settore.

“I miliardi di euro che circolano in Sicilia per investimenti presto si tradurranno in pannelli fotovoltaici che ammazzeranno le aziende agricole, deturperanno il paesaggio, impoveriranno la maggior parte degli agricoltori”. È la denuncia di Coldiretti, che ancora una volta mostra quanto sta accadendo nell’Isola dove è in atto “una speculazione senza precedenti di chi vuole acquistare a cifre esorbitanti terreni agricoli per posizionarci specchi per energia che andrà tutta al Nord e che non risolverà completamente il deficit infrastrutturale dell’Isola”. “È un quadro fosco che fa prevedere il peggio per tutta la Regione, dove è ancora evidente il danno fatto da chi decenni fa ha svenduto le coste più belle per degli insediamenti industriali, di cui oggi rimane ferro arrugginito”, dice il presidente regionale Francesco Ferreri.

Energia fotovoltaica in Sicilia: servono regole ferree

La situazione è stata analizzata stamani durante una riunione convocata dall’assessorato Energia e servizi di pubblica utilità durante la quale è emerso “Il dualismo tra chi vuole sostituire gli alberi e le piantagioni con i pannelli e chi, invece, come Coldiretti, pur supportando tutte le innovazioni in tema di fonti energetiche alternative, chiede una regolamentazione che tenga conto delle produzioni e dell’ambiente”. “Noi non sappiamo quanto la tecnologia possa modificare quello che oggi sembra all’avanguardia – sottolinea il presidente di Coldiretti Sicilia –, ma di certo tra pochi anni questi pannelli rappresenteranno la fine di un sistema economico basato sulla produzione del cibo e dello sviluppo turistico. Basti pensare alle temperature di questi giorni. Gli alberi sono indispensabili perché di certo sotto un albero si vive, sotto un pannello è difficile mantenere una temperatura umana. Bisogna utilizzare tetti, capannoni, aree adeguate e non distruggere quanto è stato creato da millenni dalla natura”, conclude Ferreri.