Conferenza stampa questo pomeriggio del presidente della Commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, per illustrare l’adozione del nuovo regolamento, insieme con Roberta Schillaci del Movimento Cinque Stelle e Ismaele La Vardera di Sud chiama Nord.
È stata l’occasione anche per spiegare le decisioni assunte nel corso della prima seduta di oggi e che sono propedeutiche per l’attività futura della Commissione antimafia siciliana.
Per quanto riguarda il regolamento, Cracolici ha spiegato di avere approvato un nuovo regolamento che resterà in vigore anche nelle legislature successive e che per la sua unicità e ufficialità verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
La novità principale riguarda i criteri di decadenza dei componenti, ai quali saranno sottoposti tutti e 13 i componenti della Commissione antimafia e non solo i componenti dell’ufficio di presidenza come avveniva in precedenza. I criteri di incompatibilità riguardano tutte le tipologie di reati previsti dalla legge Severino, che già disciplina incompatibilità e incandidabilità nelle regioni e anche a livello nazionale per coloro che hanno subito una condanna di primo grado.
Nel regolamento dell’antimafia regionale invece basterà la sola imputazione e verrà prevista la decadenza anche nel caso in cui il componente subisca una condanna in primo grado, superiore a due anni, per quei reati non previsti dalla Severino.
Nel regolamento sono stati meglio precisati gli obblighi di riservatezza da parte dei componenti nell’attività della Commissione nel senso che le notizie non possono essere utilizzate all’esterno per i propri interessi ed è stata estesa la possibilità di fare conferenze stampa a distanza per una diffusione più immediata e capillare delle attività.
Cracolici ha poi parlato di quelli che saranno i programmi della Commissione. “Il nostro compito sarà quello di stare con il fiato sul collo della Regione. La Commissione che presiedo – ha detto Cracolici – viene chiamata ‘antimafia’ per abitudine in realtà agisce anche nei confronti della corruzione nella pubblica amministrazione. Ma non abbiamo compiti né inquirenti né investigativi come la commissione nazionale antimafia che si avvale anche degli organi dello Stato per operazioni investigative”.
Il primo impegno della commissione sarà quello di aderire il prossimo 24 febbraio a Casteldaccia alla manifestazione in ricordo della prima marcia della legalità, avvenuta 40 anni fa e oggi promossa dal Centro Pio La Torre. Ma molte saranno le iniziative in calendario anche per promuovere la cultura dell’antimafia con un impegno civile, cresciuto nel tempo “ma che oggi più di ieri si deve sviluppare, promuovendo l’idea e la cultura della legalità tra i siciliani”.
Tra le priorità della Commissione antimafia siciliana vi saranno i settori dei rifiuti, delle energie alternative, dei beni confiscati, utilizzando anche il lavoro fatto in precedenza per evitare di ricominciare da zero. La Commissione si occuperà anche di alcune leggi che non vengono ancora applicate, come la 33/2013 sulla trasparenza e la pubblicazione degli atti degli enti pubblici regionali. Un’attenzione particolare verrà data alla legge anticorruzione perché come ha specificato Roberta Schillaci, “non è altro che un appesantimento burocratico che non aiuta. Bisogna snellire le procedure e la Commissione potrà prevedere di interloquire con la commissione nazionale giustizia per migliorare questa legislazione”.