E’ sempre polemica dopo l’entrata in vigore della zona rossa in Sicilia. Alcuni negozi aperti, altri no e a volte è difficile capire i perchè di queste differenze.
Differenze che sfuggono ai commercianti stessi, che più volte hanno protestato contro i vari Dpcm.
La Confcommercio Palermo, rappresentata dal presidente Patrizia Di Dio, è durissima nei confronti della gestione dell’epidemia coronavirus da parte dello Stato e della Regione Siciliana.
“Se dopo un anno siamo messi peggio che a marzo, qualcuno dovrebbe rispondere del perchè – dice -. Inutile dire che siamo allo stremo, e tra l’altro ci è arrivata questa chiusura nei quindici giorni più importanti dell’anno, quella dei saldi.
Non ci sono aiuti, e se ci sono si parla di briciole, ma tutti abbiamo dovuto continuare a pagare Iva e tasse come se nulla fosse”.
Continua la Di Dio: “Ci sono realtà che hanno visto il loro fatturato azzerato del 100%, che non hanno un futuro. Si parla di perdite per otto miliardi di euro. Onestamente non sappiamo quanto questo andrà avanti, e nessuno lo dice con chiarezza.
E’ ovvio che di fronte al bene pubblico, alla salute, è giusto fare un passo indietro, ma qui non si capisce il perchè un negozio rimane chiuso e l’altro no.
La Sicilia tra l’altro dopo la prima ondata di marzo era una sorta di isola felice e con zero contagi, ora abbiamo l’Rt della Lombardia, e nessuno dice il perchè”.