Inchiesta

Mancano prevenzione e controlli, ecco perché in Sicilia si muore sul lavoro

PALERMO – Una donna di 33 anni e quattro uomini di età compresa tra i 37 e i 61 anni: la Sicilia piange già cinque vittime sul lavoro nel solo mese di gennaio di quest’anno che, sommate alle 41 registrate nel resto della Penisola, diventano 46 morti bianche. A fotografare questo drammatico scenario è l’ultima Analisi della numerosità degli infortuni pubblicata dall’Inail.

Sempre secondo Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2021, le denunce di infortunio con esito mortale sono state 62 in Sicilia e 1.221 in Italia: meno rispetto all’anno prima (quando furono rispettivamente 78 e 1.270) ma pur sempre troppe. Anche perché tre morti sul lavoro al giorno sono per altro solo quelle “ufficiali”: ad esse vanno aggiunte quelle di cui nulla si sa ufficialmente perché avvenute nelle pieghe del lavoro in nero.
La Conferenza episcopale italiana, nel Messaggio per il Primo maggio diramato qualche giorno fa, ha messo in luce la principale falla del sistema lavoro: la sicurezza. Di fronte alla “stagione complessa, segnata ancora dagli … CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI

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