CATANIA – Al via l’anno scolastico anche per gli studenti siciliani che da oggi tornano sui banchi di scuola, ma rimane aperta l’emergenza sicurezza, con centinaia di istituti che continuano a rappresentare un rischio per la salute di alunni e personale scolastico.
Se in Italia il 46,8% degli edifici scolastici presenti sul territorio non possiede il certificato di collaudo statico, e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità – numeri che preoccupano se consideriamo che nel 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli all’interno di edifici scolastici -, in Sicilia la situazione è ancora più grave e rischia di mettere in pericolo soprattutto i bambini di età prescolare: solo un asilo su cinque, infatti, è provvisto del certificato di agibilità statica. Una situazione che preoccupa i genitori e che dimostra l’indifferenza e l’incapacità delle singole Amministrazioni a garantire gli standard minimi di sicurezza.
È il quadro tracciato dal Codacons e dai dati – anticipati da CittadinanazaAttiva alla nostra testata – del XVII Rapporto sulla sicurezza delle scuole 2019, che verrà presentato a Roma il prossimo 26 settembre. Dati, questi, secondo cui migliaia di strutture scolastiche italiane sono a tutt’oggi fatiscenti e potenzialmente pericolose.
“La mancanza di sicurezza delle scuole – si legge in un comunicato dell’associazione dei consumatori – ha provocato, a partire dal 2001, 39 vittime: dei piani annunciati a reti unificate dai vari governi, infatti, poco o nulla è stato fatto per garantire salute e sicurezza di studenti e personale scolastico”.
Tra i mali annoverati dal Codacons ci sono anche le ingenti quantità di amianto ancora presenti in 2.400 scuole con un bacino di 350.000 alunni e 50.000 docenti coinvolti, così come risulta dall’ultimo censimento. “Uno scandalo inaccettabile” secondo l’associazione pronta a diffidare sindaci e dirigenti scolastici chiedendo di non aprire le scuole. Per questo l’associazione ha pubblicato sul proprio sito un modulo attraverso il quale i genitori possono valutare il livello di sicurezza delle scuole frequentate dai propri figli e chiedere interventi urgenti per la riqualificazione degli edifici scolastici, e in particolare attraverso la verifica su agibilità, collaudo statico, impianti elettrici, idraulici, verifica di vulnerabilità sismica, certificazione igienico-sanitaria, certificazione di conformità antincendio, con i relativi rinnovi, coinvolgendo anche l’amministrazione comunale che – ai sensi dell’art. 3 co. 1 della Ln. 23/1996 – è tenuta a essere garante della manutenzione ordinaria, straordinaria e impiantistica degli edifici adibiti a scuola.
In Sicilia, la situazione non è delle migliori. Dall’ultimo Rapporto di CittadinanzaAttiva, pubblicato nel 2018, risulta che solo 34 edifici scolastici (12%) godono del certificato di agibilità, mentre ne sono sprovvisti 135 (ben il 46%). Allo stesso modo solo 13 plessi sono stati sottoposti ad adeguamento sismico. In totale, sull’Isola, sono stati sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica solo 20 edifici (pari al 7% del totale). Ben 151 di quelli monitorati dall’indagine sono risultati sprovvisti di certificato di verifica.
L’Sos sicurezza per le scuole italiane, riguarda, a causa del Federalismo fiscale voluto dalla Lega Nord che ha impoverito il Mezzogiorno, in massima parte il Sud.
Il 40% degli edifici necessita di manutenzione straordinaria urgente, mentre solo il 19% ha verificato la condizione dei solai e oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità. Occorre quindi “sbloccare i fondi rimasti senza decreto attuativo, come il miliardo e mezzo di euro per scuole più sicure ed efficienti”.
E’ quanto emerge da “Ecosistema scuola”, l’indagine di Legambiente, basata sui dati del Miur, sulla qualità dell’edilizia e dei servizi.
E per le scuole non c’è solo il problema sicurezza, visto che il 74% è senza mensa e il 56,7% senza servizio di trasporto per i disabili.
La situazione ‘sicurezza’ non è la medesima in tutte le aree del Paese.
La necessità di manutenzione urgente, infatti, riguarda il nord per il 28,8%, il centro per il 41,9%, ma il sud per il 44,8% e le isole per il 70,9%: una fotografia di un Paese sostanzialmente senza sviluppo, sottolinea il rapporto, visto che dieci anni fa, la media nazionale era del 32,8% con una percentuale del 21% che riguardava il nord, il 26,4% il centro, il 47,3% il sud e il 40,8% le isole.
“Questi dati – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, vicepresidente e responsabile Scuola e Formazione di Legambiente – evidenziano ancora una volta le disuguaglianze e le diverse velocità in cui marcia il nostro Paese anche in tema di scuole sicure e servizi di qualità. Occorre sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo, che consentiranno lo stanziamento di 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti”.
27 APRILE 2019, VITTORIA (RG)
Lo scorso 27 aprile, intorno alle 10.30, in un’aula della scuola primaria “Francesco Pappalardo” a Vittoria, si è sfiorata la tragedia. Solo la prontezza di spirito della docente, accortasi di una crepa sul soffitto, ha consentito l’immediata evacuazione dei bambini. Poco dopo, è crollata una consistente parte dell’intonaco. La dirigente ha immediatamente chiamato i Vigili del fuoco i quali, dopo il sopralluogo, hanno dichiarato inaccessibili l’aula del crollo e un’altra aula ubicata sullo stesso piano. Sembra che il danno sia dovuto alle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto, problema più volte posto all’attenzione dell’ente locale.
21 DICEMBRE 2018, SIRACUSA
Crolla il soffitto di una scuola di Siracusa, aula chiusa all’Istituto Tecnico Nautico. È crollato, nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20, una parte del soffitto di un’aula dell’Istituto nautico “Arezzo della Targia” in piazza Matila. Ad accorgersi della pioggia di calcinacci è stato il personale della scuola che ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per testare le condizioni del locale.
28 NOVEMBRE 2018, PALERMO
Il controsoffitto di un’aula dell’istituto magistrale Regina Margherita, in via Protonotaro, a Palermo, è crollato. Non ci sono feriti. Sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco che stanno mettendo in sicurezza il plesso e verificando se ci sono altre zone della scuola a rischio.
16 NOVEMBRE 2018, SOLARINO
Se il muro fosse crollato all’ora dell’uscita da scuola sarebbe stata una vera e propria tragedia. Il cedimento della recinzione dell’Istituto comprensivo “Elio Vittorini” di Solarino (Sr), causato probabilmente dalle infiltrazioni d’acqua che hanno reso il muro friabile, ha provocato il crollo del muro. Il cedimento della struttura è stato accompagnato da un forte boato avvertito in tutto il quartiere. Molte le persone delle abitazioni vicine uscite per strada, temendo fosse un terremoto. Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati gli operai dell’ufficio tecnico e della Protezione civile, mentre l’area è stata posta sotto sequestro. Il crollo del muro mette in risalto lo stato di sicurezza degli edifici scolastici non solo a Solarino, ma in tutta la provincia di Siracusa.
21 OTTOBRE 2018, MARSALA
Nella notte tra sabato 20 e domenica 21 ottobre 2018, circa 15 metri di muro di cinta dell’Istituto Agrario di Marsala sono crollati lasciando intravedere un sottosuolo precario fatto di cave e grosse voragini. “Uno scenario preoccupante per tutto l’Istituto – ha spiegato il dirigente scolastico– che ospita giornalmente circa mille persone, tra studenti, docenti e personale”.
26 SETTEMBRE, CINISI (PA)
Una parte del cornicione della scuola elementare “Tenente Anania” ha ceduto. Per fortuna però non si è registrato nessun ferito. L’edificio è stato prontamente messo in sicurezza.
22 SETTEMBRE 2018, PALERMO
Crolla un cornicione nel plesso Savio, della scuola primaria “Siragusa”, a Pallavicino, e le lezioni sono state immediatamente sospese per la messa in sicurezza dell’edificio. Dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, la scuola è stata dichiarata inagibile, e otto classi, con circa 200 bambini che frequentano la Primaria, hanno dovuto trovare una sede alternativa o proseguire tramite turnazione pomeridiana.
CATANIA – “La situazione non è oggettivamente delle migliori. Non abbiamo più un euro di risorse proprie, possiamo soltanto rimodulare le norme del Patto per Catania. E così stiamo facendo”. Salvo Pogliese, sindaco di Catania, la questione la chiuderebbe così. Ma i dati forniti dall’Amministrazione etnea fanno pensare che l’adeguamento delle scuole ai vigenti parametri di edilizia scolastica continueranno a tenere ancora banco tra i corridoi di Palazzo degli elefanti.
“Vi sono 112 plessi scolastici – spiega il sindaco al QdS – di cui 24 sono stati adeguati in base alle vigenti normative antincendio. Solo in quest’ultimo anno, invece, abbiamo effettuato ben 12 interventi”. Sul piano della conformità sismica, le scuole con parametri adeguati alla vigente normativa sono 29, di cui 27 preesistenti alla normativa del 1981. Due edifici sono stati adeguati in base alle norme successive.
“La situazione – sostiene Pogliese – è allucinante”. Per l’inquilino di Palazzo degli elefanti, considerato lo stato di dissesto economico-finanziario in cui versa il Comune, è fondamentale modificare i piani della precedente Ammnistrazione. “Tra i progetti del Patto per Catania – spiega – alcuni erano condivisibili, altri meno”. Tra questi c’è anche la riqualificazione del Molo di Levante che, “in base alle decisioni di chi mi ha preceduto”, avrebbe impiegato 49 milioni di euro. “Condividiamo l’opera – prosegue – ma abbiamo bisogno di risorse da destinare ad alcune priorità”. Per questo la Giunta ha deciso di destinare solo 5 milioni alla cd ‘Mantellata del porto’ per impiegare i residui 44 in emergenza abitativa e prevenzione antisismica delle scuole. Una cosa è certa, abbiamo investito più di 3 milioni in prevenzione”.
L’ingente investimento è un dato. Ma lo è anche l’inerzia delle Istituzioni nell’effettuare i collaudi. Sebbene la normativa di riferimento stabilisca una verifica ogni dieci anni, Catania non sembra preoccuparsene. “Tutte le scuole – spiega Salvatore Marra, responsabile del Coordinarmento tecnico amministrativo Progetti e lavori -, al momento in cui sono state realizzate, erano dotate di collaudo statico.
Fanno eccezione quelle ospitate in edifici storici”. Il problema persiste per gli edifici realizzati precedentemente, per i quali, complice l’assenza di una normativa, “i collaudi sono stati effettuati in maniera molto approssimativa e su segnalazione della scuola che ha subito il danneggiamento”.